È in arrivo con la busta paga di luglio la somma di 200 euro, un’indennità istituita dal Governo Draghi con il Decreto 40/2022, meglio conosciuto come Decreto aiuti.
È un’indennità che spetta ai lavoratori dipendenti ed autonomi, che abbiano un reddito annuo inferiore a 35.000 euro.
Pur trattandosi di una somma erogata una tantum, nel settore privato per poterla erogare ai lavoratori necessitano ulteriori adempimenti sia a carico dei lavoratori (autodichiarazione) che a carico dei datori di lavoro (che dovranno curarne l’effettiva erogazione) situazione che, di fatto, rischia di provocare disagi operativi ed applicativi.
Nel settore del pubblico impiego la somma verrà erogata automaticamente.
L’automaticità scatta, inoltre, per i pensionati, per i prepensionati e per tutti coloro che abbiano conseguito indennità di disoccupazione.
Per pensionati, dipendenti e percettori del reddito di cittadinanza l’accredito dell’importo dei 200 euro arriverà in luglio.
Lo percepiranno molto probabilmente a settembre quelle categorie di lavoratori per i quali l’INPS dovrà acquisire i flussi Uniemens di luglio (che normalmente arrivano non prima di agosto).
Il decreto aiuti prevede che tale somma debba essere erogata anche in favore di lavoratori stagionali e percettori del reddito di cittadinanza.
L’indennità spetta per un solo rapporto di lavoro, ove trattasi di lavoratore che abbia in corso o abbia svolto più periodi occupazionali.
Prevale, pertanto, il criterio oggettivo fondato sull’importo percepito, che dev’essere inferiore alla soglia reddituale dei 35.000 euro.
Nel settore privato l’autodichiarazione dev’essere effettuata dichiarando di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti.
Si deve trattare di lavoratori che abbiano in corso un rapporto di lavoro nel prossimo mese di luglio 2022.
E’ un piccolo aiuto, un sostegno economico che però poco solleva le finanze degli italiani che in questi ultimi mesi hanno dovuto fronteggiare spese elevatissime, sia per l’acquisto di materie prime che per i costi di fornitura delle utenze domestiche, che sono più che raddoppiate, per l’aumento dei costi delle accise e quant’altro correlato, incrementi sui quali ha avuto un forte impatto l’attuale situazione di belligeranza in Ucraina, rispetto alla quale a tutt’oggi, purtroppo, non si intravedono spiragli di pace.
di Angela Gerarda Fasulo