Hetra è un artistə omana, abitante del pianeta hetra-12 e giunta sulla Terra in seguito ad un imprevisto incidente spaziale. Trovandosi in un ambiente tanto simile al passato inquinato del proprio pianeta natale, hetra ha deciso di impegnarsi attivamente per aiutare gli abitanti terrestri, riconoscendosi ormai come parte integrante di questa nuova realtà. La pratica artistica e di vita di hetra, si concentra su tematiche urgenti e attuali: la questione ecologica, l’ecotransfemminismo, l’antispecismo, gli studi decoloniali, gli studi queer, il linguaggio e la salute mentale. Questi temi riflettono un impegno profondo per un mondo più giusto ed equo, non solo in termini ambientali ma anche sociali e di identità. hetra si definisce vegan, queer, non-binary, intersezionale e mutante, non solo nella propria espressione estetica e interiore, ma anche nella scelta dei media utilizzati, nella sua pratica e nell’approccio generale alla vita. L’artistə ( si definisce con ə) adotta un approccio intersezionale e dinamico, sempre in evoluzione, opponendosi alle rigide dicotomie che spesso caratterizzano la società e la cultura. Il viaggio di hetra sulla Terra è un percorso di scoperta, trasformazione e impegno. Un viaggio che spera di condividere con altri, creando consapevolezza e provocando riflessioni su questioni che riguardano l’intero pianeta e la sua molteplice comunità.
In un mix di innovazione, talento e sperimentazione, l’ecletticə hetra ha pubblicato il suo primo EP ufficiale, “2019 Benvenuta sul pianeta Terra”, un progetto di sette tracce che ridefinisce i confini della musica, portando nel panorama italiano un sound unico ed un messaggio potentissimo.
“2019 Benvenuta sul pianeta Terra” si snoda come un viaggio tellurico in cui le canzoni diventano gli occhi di hetra: una visione sincera e preoccupata su un mondo in bilico, costantemente sull’orlo di un cambiamento ormai irreversibile.
Composto dai quattro brani chiave “Atlantide”, “Bee BOOP”, “C.A.S.A. ON FAYA”, e “M!$$ ₽LA$T1K@” e da una intro (“Qui hetra”) e una “Dedica all’ignoto” che delineano l’intera esperienza sonora in una narrazione coerente, avvincente e stratificata, l’EP è nato in un contesto di grande trasformazione e incertezza. La sua genesi ed evoluzione si sono svolte durante i travagliati lockdown pandemici, un periodo in cui le dimensioni fisiche e virtuali della realtà si sono fuse in un tumultuoso intreccio.
Questo periodo storico unico e complesso ha portato alla nascita di un’opera che riflette e scompagina la nostra quotidianità. Con l’isolamento forzato e la dipendenza da piattaforme come Zoom, TikTok e Instagram, gli algoritmi del web hanno intensificato le bolle di filtraggio, generando nuove armature, nuove immagini, nuovi suoni, e una metarealtà dove convergono l’isolamento, la super democrazia dei social, l’ipercondivisione, l’isterismo di una routine frenetica e i sussulti emotivi del riscaldamento globale. Un contesto febbrile ed in costante mutamento che ha influenzato profondamente la creazione dei quattro brani del disco, ciascuno dei quali riflette un immaginario distinto, dove generi e sonorità si fondono in un racconto convulso e fluido, figlio della pandemia.
di Eleonora Marino