Compito primario del sindacato è la tutela dei lavoratori; quindi tutelare un sistema che permetta al lavoratore l’accesso alla carriera sulla base dei propri meriti, piuttosto che delle raccomandazioni.
Requisito fondamentale per dar vita a ciò, è la sussistenza di un sistema meritocratico “sano”, le cui proposte non possono essere promosse da chi è esso stesso causa ultima del problema: è come chieder ad un virus di auto eliminarsi oppure di provvedere da solo a somministrarsi gli antibiotici.
Il rischio maggiore è che, spesso, questi virus contagiano le parti datoriali determinando in loro la valorizzazione di criteri come quelli della fedeltà, della lealtà nei confronti del superiore, di obbedienza: tutti fattori che nulla hanno a che fare con l’efficienza e la funzionalità.
Altro virus assai pericoloso per la meritocrazia è l’associazione della stessa all’esaltazione della competitività, al mito dell’individualismo estremo che genera e alimenta una pericolosa e spesso distruttiva tensione sociale collettiva.
La “giusta medicina” per una corretta applicazione della meritocrazia è il lavoro di èquipe: lavorare insieme per una visione comune, orientare ogni azione individuale verso l’obiettivo comune, permettere a chi è un passo indietro di ottenere risultati mai raggiunti; significa recuperare coloro che, con l’individualismo, erano ormai dati persi per strada; restituire al lavoratore le giuste motivazioni è importante, perché spesso quelli che (con fare persecutorio-mediatico) sono definiti dal Ministro Brunetta i c.d. fannulloni, hanno “solo” bisogno di esser inseriti correttamente in un giusto e più appropriato contesto lavorativo (per non applicare situazioni comuni e teorie precostituite).
Il Sindacato ha il dovere di promuovere il lavoro di squadra, l’unico sistema che può consentire al lavoratore un sostegno, anche nelle situazioni difficili, e il contributo delle diverse professionalità (che debbono necessariamente interagire tra loro) permette il raggiungimento dell’obiettivo.
La meritocrazia trova, quindi, la sua piena espressione nel contesto sopradescritto, con l’introduzione fondamentale del concetto di cooperazione: ciò significa che le persone lavorano e collaborano tra di loro per uno scopo comune dove ogni figura avrà ruolo, lavoro e responsabilità diverse.