Tra i vari settori a cui il Piano Colao ha posto la sua attenzione, c’è anche quello della Pubblica Amministrazione e della burocrazia italiana. La task force ha individuato una serie di riforme per semplificare il rapporto con quella che viene definita la “burocrazia difensiva”: per esempio, legando la responsabilità dei dirigenti pubblici ai soli risultati della gestione, e prevedere per l’eventuale “danno erariale un premio assicurativo pagato dall’amministrazione”.
Inoltre, sono individuati dal Piano Colao una serie di provvedimenti a favore di una trasparenza sulle prestazioni della PA: programmare sulla piattaforma aperta della PA esistente (dati.gov.it) il tracciamento obbligatorio di indicatori chiave della performance delle singole amministrazioni come, ad esempio, i tempi di attraversamento dei principali use case (ad es., rilascio Carta di identità, rilascio autorizzazioni); garantire trasparenza, pubblicità e comparabilità e aggiornamento periodico (ad es., ogni mese) delle informazioni, per incentivare comportamenti virtuosi da parte delle amministrazioni con performance negative. Altre misure “anti-burocrazia” sono previste nell’ampliamento degli ambiti di autocertificazione e dei meccanismi di silenzio assenso, accompagnato da certezza dei tempi e da maggiori controlli.
Infine, in Italia sono presenti (con grado di adozione/sviluppo differenti) alcuni servizi digitali, che possono fungere da volano per la digitalizzazione del Paese, in particolare: PagoPA, piattaforma per la gestione dei pagamenti elettronici che, dopo una crescita esponenziale negli ultimi anni, gestirà nel 2020 circa 100 mln di transazioni per oltre 20 mld €; SPID (Sistema Pubblico Di Identità Digitale) che oggi conta circa 6,7 mln di identità e soltanto ca. 4.000 PA espongono servizi; l’App “IO”, disponibile da Aprile 2020 ai cittadini dotati di SPID o CIE, che consente a tutti gli enti pubblici di erogare servizi, attraverso un unico canale digitale fruibile da smartphone. Uno degli obiettivi del Piano Colao è di incentivare l’adozione di queste tecnologie, anche come propulsore della digitalizzazione dei processi della PA e del resto del Paese.
di Massimiliano Gonzi