A settembre, avevamo scritto che la pandemia nei mesi successivi sarebbe stata gestita in modo diverso da quanto fatto a marzo ed infatti, il Governo ha emanato un nuovo Dpcm, nel quale dispone restrizioni diverse regione per regione a seconda dei dati relativi ai contagi da Covid-19. Questo nuovo approccio ha come scopo il tentativo di salvaguardare l’economia italiana, che non può permettersi un nuovo lockdown generalizzato.
Il nuovo provvedimento del Governo, che sarà in vigore fino al 3 dicembre prossimo, prevede di classificare l’Italia utilizzando tre tipologie di zone, di livello regionale, a seconda della gravità dell’indicatore RT.
Nella zona gialla rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Veneto, Toscana, Molise, Marche, Sardegna e Friuli Venezia Giulia assieme alle province autonome di Trento e Bolzano. Nella zona arancione ci sono Puglia e Sicilia, mentre nella zona rossa ricadono Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta.
Le regioni saranno di volta in volta collocate nelle varie aree a seconda della loro rispondenza a ventuno parametri, che serviranno a determinare la situazione rispetto al propagarsi del Covid-19.
Mobilità: nelle zone gialle vigerà un coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00 e gli spostamenti saranno possibili solo per lavoro, necessità, salute, studio. Nel contempo è raccomandato di non spostarsi e di aumentare la modalità di lavoro in smartworking. Nelle zone arancioni, in aggiunta a quanto sopra, è vietato entrare ed uscire dalle Regioni e sono vietati gli spostamenti in Comuni diversi da quello di residenza. Nelle zone rosse sono vietati anche gli spostamenti nel proprio Comune tranne che per lavoro, salute, accompagnare i bambini a scuola.
Scuola e trasporti: le zone gialle ed arancioni vedranno la didattica digitale ed integrata al 100% per le superiori, le università chiuse. La mascherina obbligatoria per elementari e medie. Nelle zone rosse la didattica digitale integrata dovrà essere utilizzata anche per la seconda e terza media. In tutte le zone è ridotta al 50% la capienza dei mezzi di trasporto.
Cultura e sport: nelle zone gialle e arancioni saranno chiusi musei e mostre e sospesi i concorsi pubblici. I centri sportivi resteranno aperti con il divieto di utilizzo degli spogliatoi. Chiuse anche palestre, piscine e teatri. Nelle zone rosse è prevista invece la totale sospensione delle attività sportive. Unica eccezione l’attività fisica individuale nelle vicinanze dell’abitazione.
Negozi e ristoranti: nelle zone gialle i bar e ristoranti chiudono alle 18 ed è data la possibilità dell’asporto fino alle 22.00. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. I centri commerciali sono chiusi nel fine settimana ad eccezione dei negozi di alimentari, farmacie e parafarmacie. Nella zona arancione sono chiusi bar, ristoranti, gelati, pasticcerie. Nelle zone rosse sono chiusi anche i negozi al dettaglio tranne alimentari, farmacie, edicole, tabaccherie, barbieri e parrucchieri.
In tutte le zone sono chiuse le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.
Nel nuovo provvedimento governativo è chiaro il tentativo di rendere automatico il meccanismo di classificazione delle regioni nelle diverse zone, in modo da ridurre al minimo l’intervento dei Presidenti delle Regioni, che negli ultimi mesi si sono mossi in ordine sparso, senza un intento di uniformità nell’azione di contrasto al Covid-19. Nel mese in corso vedremo, quindi, se le misure ed il meccanismo sarà sufficiente a invertire la curva dei contagi, oppure se saranno necessari nuovi interventi governativi.
di Massimiliano Merzi