La natura stessa di queste due fonti, per motivi diversi, concorre a creare uno stesso commitment: ovvero quello di vigilare sull’impiego delle risorse pubbliche e sull’ illegalità. “In questo contesto – prosegue Umberto Grigolini, amministratore delegato JS ltaly – emerge chiaramente la necessità che il settore pubblico colga il meglio dell’esperienza maturata nei settori regolamentati per creare un sistema di scambio di informazioni puntuali sui rischi. Un’ esperienza che è stata testata non solo nel rapporto dialettico col regolatore, ovvero rispetto alla capacità di produrre conformità, ma anche nel rapporto col mercato”. Riflettori puntati anche sul tema della funzione compliance (funzione di conformità), introdotta per le banche dalla normativa di Basilea e promossa in Italia dalla Banca d’Italia con una prima normativa nel luglio del 2007. “Oggi – commenta Claudio Cola, presidente Aicom – è un elemento fondamentale in tutte le organizzazioni bancarie e assicurative e sempre più presente in quelle industriali. I presupposti della conformità si fondano su un contesto culturale che rendano le organizzazioni e i suoi componenti consapevoli dei rischi che le organizzazioni corrono. L’introduzione della funzione compliance è di sicuro interesse sia alla luce dei risultati raggiunti nella sua evoluzione dal 2007 ad oggi, e sia in funzione delle prospettive e sfide future che saranno inevitabilmente caratterizzate dall’emergenza sociale e economica dovuta alla pandemia”. Tutti i relatori hanno convenuto nell’esigenza di avviare con urgenza un circolo virtuoso di sinergia tra settore pubblico e privato per affrontare la sfida digitale, la prevenzione degli illeciti e la funzione di compliance oggi più che mai una componente di valore. Secondo Claudio Clemente, direttore unità di informazione finanziaria per l’Italia, “gli obblighi antiriciclaggio riguardano una molteplicità di soggetti a partire dalle banche e dagli intermediari in genere e comprendono anche la Pa con riferimento agli obblighi di comunicazione di eventuali operazioni sospette; in particolare una corretta applicazione delle disposizioni antiriciclaggio comporta benefici aggiuntivi come un più efficace svolgimento delle proprie competenze, la possibilità di sviluppare strumenti di analisi e di migliorare la capacità di conoscenza dei rischi che riguardano le organizzazioni siano esse private che pubbliche.
di Massimiliano Gonzi