L’ex Ministro dell’Economia, Gualtieri aveva anticipato, in vista del prossimo arrivo del Decreto Ristori 5, l’imminente fase di semplificazione fiscale attraverso l’approvazione di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, da intendersi quale pagamento delle sole somme dovute al Fisco depauperate degli importi delle sanzioni e degli interessi di mora dovuti per ritardato pagamento: situazione necessaria ed indifferibile a causa del deleterio proliferarsi dell’ondata pandemica, per gli evidenti danni inferti al paese, nei preoccupanti aspetti ruotanti, principalmente e maggiormente, sull’incrementarsi della crisi economica delle attività imprenditoriali e delle famiglie.
La precedente rottamazione, in ordine di tempo, ha riguardato le cartelle emesse per il periodo d’imposta che dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 (rottamazione ter).
In questa ottica è in previsione una rottamazione quater delle cartelle esattoriali 2021 per quelle notificate fino al 2019 con ulteriori e possibili nuove forme di saldo e stralcio.
Nell’obiettivo di sanare il pregresso, la ratio dell’intervento di semplificazione fiscale è quello di dare priorità alle cartelle esattoriali maggiormente datate nel tempo, che verrebbero cancellate, anche nell’ottica di un opportuno snellimento del settore recupero crediti dal pregresso, imponente, carico di lavoro.
Tutto ciò per un complessivo piano di sanamento nei plurimi settori operativi e delle scadenze in essere.
Ma a causa dell’attuale crisi governativa, il decreto Ristori 5 è in ritardo.
Sulla necessità dell’intervento anche l’ex ministro Castelli aveva evidenziato l’indifferibilità di mettere in cantiere un mini condono cartelle nell’obiettivo di conferire un rinnovato slancio alla gestione del fisco e per un opportuno riassetto dell’ingente mole di cartelle ( a vario titolo emesse).
Tuttavia, a causa del ritardo nell’approvazione del decreto Ristori 5, al momento il decreto-legge reca disposizioni di proroga delle cartelle esattoriali, come da comunicato stampa del 29 gennaio del Consiglio dei Ministri, reso definitivo ed ufficiale dal DL n. 7/2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 gennaio ed in vigore dal 31 gennaio 2021.
In termini pratici tale differimento prevede che:
- sia differito al 28 febbraio 2021 il termine di sospensione del versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie;
- che entro il 31 marzo 2021 si debbano effettuare i pagamenti in scadenza dal 8 marzo 2020, avendo presente che per i soggetti rientranti nella prima zona rossa la prima scadenza di riferimento è quella del 21 febbraio 2020:
- Venga sospesa fino al 28 febbraio 2021 la notifica di:
- nuove cartelle;
- dei generici atti per obblighi di riscossione;
- degli atti di pignoramenti verso terzi, effettuati prima del 19 maggio 2020 – ovvero dalla data di entrata in vigore del Decreto Rilancio, e comunque fino al 31 dicembre 2020: tali obblighi ritorneranno in vigore dal 1° marzo 2021.
- Disposta anche la sospensione, nel periodo che va dall’8 marzo 2020 al 28 febbraio 2021, dei controlli sulle eventuali inadempienze accertate dalle Pubbliche amministrazioni e dalle società a prevalente partecipazione pubblica, in occasione del propedeutico, indifferibile controllo per l’emissione dei provvedimenti relativi a pagamenti che siano di importo superiore a 5 mila euro.
di Angela Gerarda Fasulo