Il 19 marzo 2021 il Vulcano Fagradalsfjall, in Islanda, a 40 chilometri da Reykjavik, ha eruttato dopo ottocento anni, dando spettacolo di sé. Tutto il mondo si è fermato a guardare le immagini suggestive di questa eruzione effusiva, e non pliniana come l’Etna, infatti, il vulcano non è una montagna, ma una valle in cui l’eruzione ha provocato una fessura da cui la lava continua a sgorgare anche in questi giorni. L’Ufficio di meteorologia islandese ha dichiarato che la fessura, è profonda tra i 500 e i 700 metri. Precedentemente all’eruzione si sono susseguiti diversi terremoti di avvertimento.
La popolazione è stata invitata a tenere le finestre chiuse per evitare l’inquinamento ambientale.
Alcuni, comunque, sono andati a cuocere le salsicce sulla lava incandescente, queste immagini goliardiche ma imprudenti, perché comunque la lava contiene gas tossici, hanno fatto il giro delle televisioni di tutte le Nazioni.
A parte il fascino dell’evento, dopo un periodo di chiusura al pubblico, che comunque, dopo una camminata molto lunga poteva osservare da lontano lo spettacolo, il governo islandese ha aperto le visite turistiche al sito, previa presentazione all’ingresso del certificato vaccinale.
E’ la prima volta che una Nazione europea presenta una tale conditio sine qua non, che determina l’entrata o meno di turisti nel proprio Paese.
Dovremo comunque abituarci a tale tipo di imposizione ovunque, compresa l’Italia?
Pare che questa sia la linea di condotta europea per il prossimo futuro.
di Francesca Caracò