RAPPRESENTANZA E RAPPRESENTATIVITA’’

Nei primi giorni di giugno la stampa nazionale ha dato ampio risalto alla notizia dell’accordo, sottoscritto il 31 maggio 2013, tra la Confindustria e le Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL in materia di rappresentanza e rappresentatività.
Con tale intesa le parti hanno convenuto di dare applicazione all’accordo del 28 giugno 2011, fissando i principi ai quali ispirare la regolamentazione attuativa e le necessarie convenzioni con gli enti interessati.
Queste le principali novità contenute nella predetta intesa:
– la certificazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali, ai fini della contrattazione collettiva di categoria, sarà assunta sulla base delle deleghe conferite dalle lavoratrici e lavoratori e i consensi ottenuti dalle OO.SS. in occasione delle RSU;
– il numero delle deleghe viene acquisito e certificato dall’INPS che provvederà anche ad elaborare il dato di rappresentatività relativo ad ogni O.S. per ambito di applicazione del CCNL e a trasmetterlo al CNEL;
– la certificazione della rappresentatività di ogni singola organizzazione sindacale (5%), utile per essere ammessa alla contrattazione collettiva, sarà determinata dalla media semplice fra la percentuale degli iscritti (sulla totalità degli iscritti) e la percentuale dei voti ottenuti nelle elezioni delle RSU (sul totale dei votanti), con un peso, quindi, pari al 50% per ognuno dei due dati;
– le OO.SS. firmatarie dell’intesa, partecipando alla procedura di elezione delle RSU (da eleggere con voto proporzionale), rinunciano formalmente a costituire le RSA ai sensi della legge 300/70 (Statuto dei Lavoratori);
– il cambiamento di appartenenza sindacale da parte di un componente la RSU ne determina la decadenza dalla carica e la sostituzione con il primo dei non eletti della lista di originaria appartenenza del sostituito;
– le OO.SS., nel rispetto della libertà e “autonomia” di ogni O.S. favoriranno la presentazione di piattaforme unitarie. In caso contrario la parte datoriale favorirà che la negoziazione si avvii sulla base della piattaforma presentata da OO.SS. che abbiano nel settore un livello di rappresentatività pari almeno al 50%+1;
– i CCNL sottoscritti formalmente dalle OO.SS. che rappresentino almeno il 50%+1 della rappresentanza, previa consultazione certificata dei lavoratori, a maggioranza semplice, saranno efficaci ed esigibili;
– le disposizioni della predetta intesa si applicano alle Organizzazioni firmatarie e sono inscindibili in ogni parte.

In concreto con tale accordo vengono introdotte, sia pure con alcune importanti novità, le stesse regole che vigono nel settore pubblico da un bel po’ di anni anche se, è bene ribadirlo, la CISAL ha sempre avversato tale sistema poiché con esso si aggira (e si raggira) il contenuto del precetto costituzionale, da sempre disatteso, previsto all’art.39.
La mancata attuazione di tale norma costituzionale, infatti, ha come conseguenza che i sindacati continuino a svolgere la loro non secondaria attività quali semplici associazioni di fatto.
La conseguenza di tale grave omissione è che si è venuto a determinare un sistema discriminatorio, una sorta di“conventio ad exludendum”, che da anni penalizza la CISAL, confederazione autonoma che ha scelto di restare fuori da ogni potere politico/partitico.
In assenza dell’invocata disciplina costituzionale la CISAL, quindi, fin dal 1957 (anno della sua costituzione), è costretta a subire le condizioni di chi si ostina a sostenere, purtroppo con successo, che la libertà sancita dal I° comma dell’art.39, si possa o addirittura si debba tradurre in un “monopolio sindacale” grazie anche ad una discutibile legislazione di sostegno ed un altrettanto discutibile surrogazione giurisprudenziale.
L’accordo sottoscritto ora (anche dalla CISAL, proprio per le ragioni appena dette), viene peraltro a suggellare la “ritrovata unità” delle tre sigle sindacali, dopo un lungo periodo di rottura e di divisione, aggravato dalla presa di posizione della FIAT e la sua fuoruscita dalla Confindustria : è un po’ la storia che si ripete fatta di alti e bassi, di corsi e ricorsi di vichiana memoria!