Parte il primo luglio la corsa alle richieste delle nuove mensilità del Reddito di emergenza: per ottenere il beneficio previsto dal decreto Sostegni bis per altri quattro mesi (da giugno a settembre) per le famiglie in condizione di necessità economica bisognerà presentare richiesta entro il 31 luglio. La domanda andrà presentata per via telematica attraverso i canali consueti, ovvero il sito dell’Inps attraverso il Pin, lo Spid o la Carta di identità elettronica o tramite i Patronati. L’importo mensile del beneficio varia tra 400 e 800 euro a seconda della composizione della famiglia (840 euro se c’è anche un componente disabile) ed è erogato a condizione che nel nucleo non ci siano persone con un rapporto di lavoro dipendente, una collaborazione coordinata e continuativa o una pensione, ma anche non ci siano destinatari di indennità Covid e reddito o pensione di cittadinanza. Secondo gli ultimi dati Inps, riferiti alle mensilità di marzo, aprile e maggio, introdotte con il decreto di marzo (il dl Sostegni) le domande arrivate entro fine maggio sono state quasi un milione (992.000). È probabile, quindi, che questa sia la platea che potrebbe chiedere di nuovo il beneficio anche se con le riaperture sarà più facile trovare lavoro e di conseguenza ci sarà un calo fisiologico delle famiglie in situazione di difficoltà. Il riconoscimento delle quote di Rem, secondo quanto previsto dal decreto Sostegni bis, è effettuato nel limite di spesa di 884,4 milioni di euro per il 2021. L’Inps monitorerà il rispetto dei limiti di spesa e qualora ci siano scostamenti anche in via prospettica, rispetto ai limiti di spesa, non saranno adottati nuovi provvedimenti concessori. Per ottenere il beneficio ci sono dei limiti di reddito e patrimonio da non superare. Il reddito della famiglia non deve superare quello del beneficio, quindi 400 euro al mese, nel caso di un solo componente aumentato secondo la scala di equivalenza (0,4 per ogni adulto e 0,2 per ogni minore fino a un massimo di 2 e con l’eccezione di 2,1 qualora un componente sia disabile).
di Massimiliano Gonzi