Il Ginesio fest, nato per volontà del Comune di San Ginesio con l’intento di favorire, attraverso l’arte e la cultura, la rinascita e il ripopolamento di uno dei borghi più belli d’Italia che nel 2016 è stato gravemente danneggiato dal terremoto, si è tenuto dal 20 al 25 agosto 2021. Il Ginesio fest ha messo al centro al centro del proprio programma il tema della formazione, rivolta non solo ai giovani artisti ma anche al pubblico, a partire dalla necessità di riscoprire la funzione aggregativa che il teatro possiede e di incentivarne la partecipazione. Nei diversi luoghi del borgo si sono alternate masterclass, letture, spettacoli e presentazioni di libri. Alla manifestazione sono intervenuti numerosi professionisti della scena come Sonia Bergamasco, Maria Grazia Calandrone, Gino Castaldo, Carrozzerie Orfeo, Michele Mele, Gabriele Di Luca, Fausto Malcovati, Linda Dalisi, Letizia Russo, Roberto Latini, Vittorio Salmoni, Francesca Merloni, Katia Ippaso, Marco Bonini.
La giuria del Premio è stata presieduta da Remo Girone e composta da Rodolfo di Giammarco, Lucia Mascino, Francesca Merloni e Giampiero Solari.
Il Presidente della Giuria del Premio San Ginesio ha scritto in una nota diffusa alla stampa: “Il premio San Ginesio nasce con l’intenzione di valorizzare e reinterpretare la storia del borgo a partire dalla storia del Santo da cui prende il nome. San Genesio era un attore che un giorno superò se stesso e riuscì a far imbestialire l’Imperatore Diocleziano che dei Cristiani aveva disprezzo, ma provava verso gli attori un po’ di paura come tutti i potenti. La colpa di Genesio è la stessa che ogni attore di razza possiede oggi: “entusiasmo” entheos, essere dominati da una forza interiore che per i Greci, che inventarono la parola era una intermediazione verso la verità. Anche la parola teatro ha in fondo la stessa origine. Da allora ad oggi, tra evoluzione e universalità l’idea di un entusiasmo che ci guida resta un dato costante del nostro mestiere. Inutile negare che il mestiere di attore ha incontrato la rivoluzione digitale che non è né una tecnologia, né un luogo virtuale, ma solo un ambiente in cui le relazioni emergono in modo diverso dai fatti. Una rivoluzione che sta generando una transizione verso una redistribuzione della conoscenza e del sapere su quegli ampi stati di popolazione che per tradizione chiamiamo “il nostro pubblico”. Il teatro, come linguaggio, come rappresentazione, come tipologia di influenza sulla coscienza e sulla conoscenza è riuscito ad uscire dai luoghi deputati ed entrare da protagonista nei media più diversi. Oggi il teatro è un luogo di sperimentazione dove, discipline isolate tradizionalmente, possono convergere e creare innovazione proprio utilizzando gli spazi di sovrapposizione tra saperi, ricerca, per generare senso riconvertibile in benessere e forza immaginativa e dal teatro saper plasmare attivamente la stessa trasformazione digitale con i mezzi dell’arte e poter estendere lo spazio scenico oltre l’usuale. Questa trasformazione è una transizione vera e propria tra modi e mezzi di produzione che metteranno in campo nuove modalità espressive preservando lo stesso entusiasmo che guidò Genesio nella sua ultima rappresentazione”.
Il 25 sera, nella piazza Alberico Gentili, subito dopo la cerimonia di consegna del premio San Ginesio, che è stato assegnato a Carolina Rosi e Michele di Mauro, la compagnia ResExtensa ha portato in scena uno spettacolo di danza aerea realizzato site specific per San Ginesio.
di Eleonora Marino