Come non bastasse l’impervio cammino che da sempre i lavoratori di CRI devono percorrere per vedere riconosciuti i loro diritti, dopo gli sfracelli che questo decretino compie sulle strutture e sugli uomini della CRI, ci tocca pure assistere ad un avvilente pressapochismo istituzionale. La mobilità del personale di CRI è una cosa seria, e invece nelle ipotesi buttate lì ad oggi non c’è una parola, non una prospettiva per i lavoratori della Croce Rossa. Con tutto il rispetto per i lavoratori delle provincie, ci pare proprio che i nostri lavoratori pubblici, di questo povero Ente CRI, non debbano essere considerati di meno.
Ancora oggi assistiamo a provvedimenti annunciati su twitter, che con tutta la considerazione del caso, non ci pare deponga a favore di una pianificazione organica, ponderata, equilibrata e ben studiata. Siamo purtroppo abituati al silenzio dei vertici del nostro Ente, ma questo non vuol dire che ci piaccia o che sia comprensibile. E ancora, non una parola. Con quale fiducia ci possiamo confrontare con un Governo che tratta i suoi
lavoratori con tanta leggerezza? Se un confronto serio ancora non parte con chi può e deve iniziarlo e portarlo a termine (la Funzione Pubblica), e se pur capiamo bene che i signori della politica sono affaccendati in tutt’altre questioni (la legge elettorale, l’elezione del Presidente della Repubblica Italiana che si dice sia fondata sul lavoro etc etc) tutto questo non possiamo accettarlo. Allora usiamo al meglio gli strumenti a nostra disposizione Le prossime elezioni RSU devono essere un segnale di avviso alla nostra dirigenza ed al mondo politico: guai se passasse un segnale di debolezza e di rassegnazione. Non facciamo passare vanamente questa possibilità di mostrare determinazione e chiarezza. Quanto piacerebbe a tanti una smobilitazione rassegnata e silenziosa! E invece non dobbiamo far passare inutilmente il tempo e le occasioni che questo ci porta. Non lasciamo che lo scoramento e la paura ci prendano alla gola. Dobbiamo essere presenti e vitali, dobbiamo guardare con occhi attenti ed esaminare il percorso fatto e giudicare con serenità coloro che vengono a chiedere la nostra fiducia. La FIALP CISAL chiede di essere giudicata e valutata dai risultati ottenuti: le modifiche allo Statuto di CRI; il ricorso incentivo precari e di ruolo; la stabilizzazione del personale precario … e molto altro fatto ed altrettanto da fare. Una storia si valuta considerando il percorso passato, ma anche sapendo cogliere lo scenario futuro. E prepararsi per affrontarlo al meglio. E la FIALP CISAL ha sempre dimostrato di poterlo fare …
COORDINAMENTO NAZIONALE FIALP CRI