“Nuovi contratti, reclutamenti più veloci: in cinque anni faremo un cambio del sangue della PA” sottolinea il ministro della Funzione Pubblica.
“La strategia che abbiamo messo in campo per la pubblica amministrazione è molto articolata: reclutamenti più veloci, progressioni di carriera più fluide, nuovi contratti, vaste campagne di formazione, retribuzioni più alte. È chiaro che finora la Pa non è stata attrattiva, soprattutto per le figure ad alta specializzazione che, invece, saranno le più richieste, ed è altrettanto chiaro che la competizione con il privato sarà altissima”. Lo ha detto il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta. “Io sono ottimista, in cinque anni faremo un cambio del sangue della Pa. Dopo il Pnrr, tutti quelli che avranno fatto un’esperienza di lavoro a termine nell’ambito del Pnrr avranno una riserva del 40% dei posti nei concorsi pubblici”. “Il lavoro in presenza è tornato a essere la modalità ordinaria per la Pa. Abbiamo abbandonato lo smart working fai-da-te e stiamo disegnando un vero lavoro agile, con regole contrattuali, organizzative e di customer satisfaction”. Quali saranno le regole? “Niente più device personali, solo piattaforme sicure. E da gennaio, quando le amministrazioni adotteranno i Piani integrati di attività e organizzazione (Piao), piena autonomia ai singoli enti che potranno fare tutto lo smart working che vorranno, per la piena soddisfazione di cittadini e imprese”. E’ previsto che il piano sia illustrato dal ministro ai sindacati. E sulla nuova variante del Coronavirus ha aggiunto: “Siamo nella condizione migliore dal punto di vista sanitario per prendere tutte le decisioni necessarie. Il governo, in accordo con tutti gli Stati europei, ha già bloccato per precauzione i voli da diversi Stati africani. Ma della variante Omicron si sa ancora poco, non si può già dire che è più pericolosa o che buca i vaccini…”.
di Massimiliano Gonzi