AGENZIA UNICA ISPETTIVA IN DIRITTURA DI ARRIVO

Il 13 gennaio 2014 abbiamo pubblicato il comunicato “Ennesimo attacco alla Vigilanza!”
Da quel giorno non abbiamo mai distolto l’attenzione dal problema che andava, e va, ben oltre la questione specifica, coinvolgendo tutto il personale degli Enti Previdenziali.
L’esproprio di tale funzione provocherebbe un effetto domino su altre competenze.
Basti pensare alle prestazioni al sostegno del reddito, alla costituenda agenzia del lavoro, agli infortuni sul lavoro, e così via.
Il disegno destrutturante ci sembra più ampio: la FIALP CISAL non ha guardato il dito !
Ed a riscontro registriamo i “mal di pancia” e perfino arroganti reazioni da parte dei proponenti ministeriali del provvedimento, a significare come le nostre iniziative di contrasto rappresentino ben più di sassolini gettati nelle scarpe.
Ora siamo in dirittura d’arrivo. Abbiamo indirizzato il nostro impegno, affinché questa scelta improvvida e dannosa non trovasse attuazione. E ciò attraverso una continua presenza sugli organi di stampa, una costante informazione fornita al personale e un’attività parlamentare a 360 gradi, che ancora oggi ci vede presenti e pressanti per evitare il peggio. Da ultimo le audizioni presso le Commissioni Lavoro di Camera e Senato, dove abbiamo depositato un articolato emendativo del decreto e le memorie che argomentano la contrarietà della FIALP CISAL al provvedimento.
Col consueto animo di chi vuole risolvere le controversie, abbiamo indicato anche strade alternative per migliorare l’attività di vigilanza del Ministero del Lavoro e di INPS e INAIL.
Abbiamo anche in quella sede continuato a ribadire le contraddizioni di un decreto che, ribadiamo, crediamo essere prodromo di ben più profonde trasformazioni in “peius” della vigilanza e non solo, coinvolgendo le altre attività degli Enti Previdenziali.
Già, perché questo “maledetto vizio” di fare il vero sindacato proprio non riusciamo a perderlo!
Delle altre OO.SS. non parliamo. Il “peso” delle loro iniziative si commenta da solo e vanno rispettate per la sola partecipazione dei LAVORATORI.
Di mera facciata, poi, le intenzioni manifestate nelle audizioni e nei mutevoli comunicati, tutti consultabili. Per non parlare, infine, delle comparsate di mestieranti che, anche sui social media, affermano e sostengono quanto poi nelle “stanze che contano” hanno già definito in maniera opposta. Ripetiamo l’invito a spendere un attimo del proprio tempo per riascoltare le audizioni parlamentari. Ne vale la pena.