La quarta edizione di “Firenze Archeofilm Festival Internazionale di Cinema di Archeologia Arte Ambiente”, si è tenuta al cinema La Compagnia di Firenze, dal 2 al 6 marzo 2022. Sono stati proiettati 60 film, in buona parte in anteprima nazionale, dalla mattina fino alla seconda serata, a ingresso gratuito. Una full immersion nei film che svelano i misteri e le criticità del pianeta, alla ricerca delle radici dell’umanità e di risposte possibili per un futuro sostenibile.
“Firenze Archeofilm – ha dichiarato il direttore della rivista “Archeologia Viva” (Giunti Editore), che organizza il Festival, Piero Pruneti – in questo particolare momento di crisi internazionale, vuole contribuire alla diffusione della Cultura della Pace, contro ogni tipo di guerra. Come festival ci impegneremo affinché, nelle prossime edizioni, si possa fare un resoconto, grazie ai documentari, delle perdite dovute alla guerra in atto in Ucraina, per quel che riguarda i siti archeologici e le opere d’arte, che come sappiamo, sono un patrimonio importantissimo e allo stesso tempo molto vulnerabile, da salvaguardare e tramandare”.
Nel corso della manifestazione è stato possibile scorrere avanti e indietro sulla linea del tempo in ogni parte del mondo. Si è iniziato con “Homo sapiens, le nuove origini” che ripercorre la scoperta in Marocco di resti umani appartenenti a cinque esemplari di ominidi risalenti a circa 300-350 mila anni fa e che di fatto ribalta la teoria classica secondo la quale l’uomo moderno avrebbe avuto origine in Etiopia circa 200 mila anni fa.
Un salto enorme del tempo si è avuto con “Al tempo dei dinosauri” il film che mostra (in 3D) le nuove specie di dinosauri e mostri marini che hanno cambiato il panorama paleontologico. In un viaggio attraverso il pianeta, è stato possibile conoscere comportamenti e caratteristiche precedentemente inaspettati: come questi giganti cacciavano, si riproducevano e si prendevano cura della prole. Un balzo di milioni di anni ha fatto fare il film “D’Artagnan e i tre moschettieri: la vera storia” che ha raccontato, tra realtà e finzione, la vita di questo personaggio realmente vissuto e le cui avventure hanno ispirato l’autore del romanzo.
Il recentissimo film “Verso Canaan: storie di popoli e di una Terra Promessa” ha documentato il ruolo dei molti popoli, Cananei, Amorrei, Ittiti, Filistei, Aramei, che cercarono di insediarsi in quella regione dove gli Ebrei arrivarono alla fine dell’Esodo.
E per rimanere su quel “terreno” il film “Chi ha scritto la Bibbia? Il mistero svelato” ha tentato di capire chi e perché ha scritto la Bibbia il libro più letto e stampato al mondo.
“I volti dimenticati di Palmira”, invece, ha condotto il pubblico tra l’oriente e l’occidente, al confine di tante culture. Una città che riuscì anche a sfidare Roma nel breve regno di Zenobia.
Infine, l’Egitto con “Cacciatori di tombe. Il mistero della mummia dipinta”: una straordinaria grande tomba con una concentrazione di bare mai vista in Egitto tra cui una misteriosa bara dipinta di 2600 anni fa. E poi “Il busto di Nefertiti: nascita di un’icona”. Scoperto nel 1912 da un archeologo tedesco ad El-Amarna, in Egitto, il busto della moglie del faraone Akhenaton è ormai un’icona.
A Firenze Archeofilm 2022 ha vinto ben due Premi, quello del pubblico e quello dell’Università di Firenze, il film del regista Olivier Bourgeois “Il giuramento di Ciriaco”. Si tratta di un film che, nonostante il tragico momento in cui è stato girato, durante la guerra civile siriana nel 2012, si è proposto di lanciare un messaggio di speranza e di possibile riscatto da ogni conflitto. Perché la cultura, intesa come conoscenza dell’altro, può e deve essere un’alternativa ai conflitti continuano a coinvolgere l’umanità.
di Eleonora Marino