In Conferenza Stato-Regioni è stata raggiunta l’intesa sullo schema di decreto ministeriale attuativo dell’articolo 2 del decreto legge 80/2021, con il concerto del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, del ministro dell’Istruzione, del ministro dell’Università e della ricerca e del ministro per le Politiche Giovanili. “Il provvedimento – ha sottolineato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta – prevede, in fase di prima applicazione e con carattere sperimentale, l’istituzione di due programmi per esperienze di formazione e lavoro professionalizzanti”.
Il primo è “Tirocinio inPA”, che consiste nello svolgimento di tirocini curricolari della durata di sei mesi per la redazione della tesi di laurea magistrale ed è rivolto a studenti con età inferiore a 28 anni ed iscritti a corsi di laurea magistrale con media voto non inferiore a 28/30 e in possesso del 30% dei crediti formativi, previsti dal ciclo di studi oppure iscritti a corsi di laurea magistrale a ciclo unico con media voto non inferiore a 28/30 e in possesso del 70% dei crediti formativi universitari, previsti dal percorso di studi. Il tirocinio prevede un’indennità di partecipazione, che sarà definita dai relativi bandi. Al programma sono destinati 400mila euro per l’anno 2022.
Il secondo programma è “Dottorato inPA” e introduce il contratto di apprendistato di terzo livello nella Pubblica amministrazione, legato al conseguimento del dottorato di ricerca. Possono partecipare al programma i cittadini italiani, i cittadini di uno degli Stati membri dell’Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia fino all’età di 29 anni, in possesso di laurea magistrale con voto di laurea non inferiore a 105/110. Il contratto di apprendistato prevede una retribuzione di 30mila euro lordi annui. Al programma, sono destinati 600mila euro all’anno per l’attivazione di 20 contratti.
“Entrambi i programmi – ha sottolineato il ministro – prevedono che l’individuazione dei partecipanti avvenga tramite il portale inPa”. È in corso di approfondimento la possibilità di individuare, attraverso un ulteriore provvedimento, anche percorsi formativi per diplomati non iscritti a corsi di laurea.
di Massimiliano Gonzi