Dal 20 al 28 Agosto 2022 si è tenuta a Praga la XXVI Conferenza Generale dell’ICOM (International Council of Museums). Il motto dell’ICOM in inglese è «Museums have no borders, they have a network» e proprio da tale “parola d’ordine” è interessante scoprire che negli ultimi tempi si sono levate molte voci riguardo al ruolo sempre più ragguardevole che le istituzioni culturali dovrebbero svolgere all’interno delle proprie comunità locali. In tutto il mondo si stanno combattendo battaglie democratiche in nome dei diritti umani, che non hanno la presenza mediatica delle battaglie finanziate dai trafficanti d’armi, ma che, però, hanno spinto sempre più i musei ad assumere una posizione attiva verso un giusto avanzamento della società civile. L’International Council of Museums rappresenta l’unica associazione museale di carattere globale esistente e fornisce ai musei e ai professionisti museali piattaforme nazionali, regionali e internazionali di dialogo e scambio di standard etici e pratiche innovative.
Fin dalla sua creazione nel 1946, ICOM è impegnata nella tutela e nella promozione dei musei e del patrimonio a loro affidato: patrimonio naturale e culturale, presente e futuro, materiale e immateriale. Il Consiglio sostiene, inoltre, il ruolo cruciale che svolgono i musei nello sviluppo sostenibile delle società come fonti esclusive di informazioni, di ispirazione e di intuizione.
Oggi ICOM costituisce una rete mondiale composta da oltre 49.000 membri in rappresentanza di 142 paesi e territori, raggruppati in 118 Comitati Nazionali e promuove sei alleanze regionali e 32 comitati internazionali dedicati a varie specialità museali.
I Comitati Internazionali sono i gruppi di riflessione di ICOM, composti da individui appassionati che lavorano su base volontaria per approfondire la ricerca e far progredire le conoscenze nella loro area di competenza. Infine, i Comitati permanenti trattano argomenti di attualità per ICOM, come la definizione del museo, la gestione del rischio derivante da catastrofi e le questioni etiche. In totale, i Comitati organizzano ogni anno circa 200 conferenze e workshop in tutto il mondo. I valori e i principi condivisi da ICOM e dalla comunità museale internazionale sono racchiusi nel Codice Etico di ICOM, ufficialmente riconosciuto come il principale standard etico internazionale per i musei, poiché stabilisce standard minimi di pratica professionale e prestazioni per i musei e le sue norme sono incluse nelle legislazioni nazionali di numerosi paesi.
ICOM è profondamente impegnata nella protezione del patrimonio culturale in pericolo a causa di calamità naturali o di catastrofi provocate dall’uomo. L’ICOM Disaster Risk Management Committee (DRMC) riunisce professionisti del patrimonio per aiutare i paesi a seguito di gravi situazioni di emergenza o per limitare e contenere i danni attraverso misure di conservazione preventiva.
Credere che il settore culturale possa rimanere neutrale di fronte all’esclusione e alla discriminazione metterebbe in pericolo l’importanza dei musei. I musei possono assumere un ruolo chiave come agenti del cambiamento sociale. I cambiamenti climatici, i disastri naturali e un’ampia gamma di problemi ambientali richiedono sempre più l’attuazione di azioni efficaci da parte delle istituzioni globali. Inoltre, la pandemia di COVID-19 ha sottolineato drammaticamente la necessità di sviluppare modelli di finanziamento più sostenibili per musei e altre istituzioni culturali. In tale contesto, i musei, attraverso le loro attività e programmi, possono partecipare attivamente alla creazione di modelli sostenibili per le società contemporanee, condividendo esperienze e modelli innovativi per avviarsi verso un futuro sostenibile.
Nel corso della Conferenza Generale di Praga, tra l’altro, è emerso un fattore chiave” di rottura” per quanto riguarda la leadership museale oggi. I direttori dei musei devono affrontare il difficile compito di incoraggiare i loro colleghi a trovare soluzioni innovative per problemi senza precedenti, pur cercando di continuo modalità attraverso le quali le loro organizzazioni possano sopravvivere. Relatori esperti di rinomate istituzioni internazionali hanno discusso delle sfide che i direttori dei musei devono affrontare oggi: l’integrazione tra fisico e digitale, la necessità di nuovi modelli di business, un maggiore coinvolgimento con il ruolo sociale dei musei e altro ancora. Le nuove tecnologie per i musei non rappresentano soltanto strumenti preziosi per creare mostre digitali e migliorare il coinvolgimento del pubblico, ma anche risorse efficaci per proteggere e conservare le collezioni, ridurre i costi organizzativi ed espandere l’accessibilità nelle istituzioni culturali. L’applicazione degli strumenti digitali ha subito un’accelerazione a causa delle recenti chiusure forzate della maggior parte dei musei nel mondo: diversi musei hanno fatto ricorso all’uso di strumenti digitali per mantenere i contatti e interagire con il proprio pubblico da remoto mettendo in luce l’enorme potenziale delle nuove tecnologie per soddisfare le diverse esigenze dei musei contemporanei.
In qualità di principale rappresentante della comunità museale globale nei forum internazionali, ICOM sostiene tutte quelle politiche che incidono positivamente nel campo del patrimonio culturale anche attraverso prese di posizione riguardo a sfide quali l’indipendenza dei musei o la necessità di finanziamenti pubblici adeguati. L’ICOM coordina, inoltre, la Giornata Internazionale dei Musei che si celebra il 18 maggio, una ricorrenza che si tiene in più di 150 paesi e territori, istituita nel 1977, e che vuole rimarcare il ruolo guida che i musei possono svolgere nello sviluppo di società sostenibili e più giuste.
di Carlo Marino