Negli ultimi anni un forte e deleterio impatto sulla qualità della vita è emerso dal considerevole aumento dei casi dermatite atopica; comunemente denominata DA, si presenta come un’infiammazione della pelle che comporta un’irritazione della cute devastata da chiazze rosse e da vescicole, oltre ad altri fenomeni urticanti collegati (rinite allergica ed asma).
Le lesioni pruriginose sono il principale fastidio di questa malattia infiammatoria che generalmente presenta una patogenesi molto complessa.
Non aiutano il paziente la frequentazione di luoghi chiusi, contenenti aria secca.
Per ogni paziente può essere prevista una distinta modalità di trattamento e di consulenza, con costi abbastanza elevati.
Nei bambini il fenomeno può attenuarsi nel corso degli anni.
È un fenomeno in crescendo che può manifestarsi anche in età avanzata.
Le concause che possono contribuire ad incrementarne i casi sono, oltre che da fattori genetici, possono esser collegate ad inquinamenti ambientali.
Il fenomeno è stato oggetto di un recente studio effettuato da ricercatori del CEIS della Facoltà di economia dell’università degli studi di Roma Tor Vergata, come in sintesi chiarito dallo stesso Direttore del Ceis che ha reso noto che “Il costo medio annuo per ogni singolo paziente affetto da dermatite topica è di 4.284 euro, e si arriva addirittura a 6.268 euro se si guarda alla fascia d’età 46-60 anni. In alcuni casi si può arrivare anche a superare i 20.000 euro a paziente per ogni anno”.
È una problematica seria che incide non poco sulla stessa redditività e produttività individuale dei soggetti, che ne sono colpiti.
Ciò comporta oltre ad una spesa diretta richiesta per poter affrontare le cure mediche necessarie a salvaguardia della salute e del miglioramento della qualità della vita, anche un costo, indiretto, derivante da un incremento delle inevitabili assenze dal lavoro richieste per potersi curare, che proliferano in concomitanza con l’avanzare dello sviluppo della malattia, con forte impatto economico e sanitario.
La spesa incide sia sul bilancio familiare che sul servizio sanitario nazionale.
Gli studiosi che si stanno occupando dell’esame dei casi di danni derivanti da dermatite atopica hanno anche rilevato che l’assenza dal lavoro si traduce in termini di giornate di lavoro perse che ammontano ad oltre il 60% della spesa con propensione all’aumento sino al 70% per le persone che abbiano superato i 40 anni di età.
È una patologia che colpisce adulti, ma principalmente bambini.
Sul piano umano ed emozionale porta sconforto nelle persone colpite dalla malattia, con la conseguente adozione, in molti casi, di farmaci antidepressivi, condizione che determina un inevitabile e notevole peggioramento della qualità della vita.
Angela Gerarda Fasulo