L’indipendenza e la realizzazione personale sono il fondamento della parità di genere e dell’emancipazione, anche in quelle comunità dove, per lungo tempo, le donne non hanno potuto esprimersi come avrebbero voluto. Anche in alcuni degli angoli più suggestivi e iconici del Perù come la foresta amazzonica e le Ande, sono nati progetti di imprenditoria volti a stimolare e supportare l’emancipazione femminile all’interno delle comunità locali. Dalle infusioni realizzate dalle donne della comunità nativa del Bosque del las Nuwas al supporto per i progetti di imprenditoria femminile nelle Ande cominciano ad essere diversi e interessanti i racconti di emancipazione femminile in Perù
Il Bosque de las Nuwas è un progetto nato grazie alle donne della comunità nativa di Shampuyacu, protettrici della foresta di Nuwas: la terra dove le loro nonne hanno insegnato loro a coltivare le piante, riconoscerle e prepararle per curare varie malattie e che oggi è la loro casa e fonte di lavoro. Dopo aver visto la foresta ridursi di circa il 15% a causa della deforestazione provocata da pratiche agricole insostenibili, 70 donne si sono organizzate per proteggere i 9 ettari della foresta di Nuwa con l’impegno di valorizzare la loro cultura, salvare le loro conoscenze ancestrali e affrontare uno dei principali problemi che mettono in difficoltà la comunità: la deforestazione.
Sotto il kapiu (capirona) e l’ujuchnum (Croton Lechleri o Sangre De Grado ), tra i robusti tronchi del seetug (cedro), le nuwas, donne indigene della comunità di Shampuyacu, camminano tra gli alberi esplorando la foresta, risvegliando conoscenze ancestrali attraverso canti e danze.
È grazie a loro che è nata Nuwa Infusiones, azienda che produce infusi di tè da piante aromatiche provenienti dall’alta Amazzonia peruviana e che a dicembre 2020 ha iniziato le vendite a livello nazionale. La parola “nuwa” significa donna in lingua Awajun ed è anche il nome dato al tè di erbe medicinali prodotto dalle donne di Shampuyacu. La comunità produce due diversi tipi di tè: uno è composto da clavohuasca, il cui sapore è simile ai chiodi di garofano in una miscela di uva spina del Capo (nativa del Perù) e cannella nativa, e l’altro è composto da zenzero amazzonico in una miscela con buccia di cacao, vaniglia nativa e stevia. Nel Bosque de las Nuwas, i visitatori possono connettersi con l’energia positiva degli alberi, visitare i campi delle piante medicinali, essere coinvolti nel vivo delle loro tradizioni attraverso le danze, l’artigianato e la gastronomia.
Nel 2015 è iniziata la costruzione del primo vivaio tradizionale, dove sono stati organizzati laboratori per rafforzare le capacità sulla protezione delle foreste, il recupero delle piante medicinali e altro ancora. Successivamente, gli appezzamenti sono stati divisi, sono stati distribuiti i compiti (vivaio, raccolta del seme, pulizia dei sentieri e pulizia dei lotti) e ci si è concentrati sul recupero del valore ancestrale del bosco per diventare un esempio da seguire per le altre comunità, generando pari opportunità. progettazione e partecipazione.
Awamaki, poi, è un’associazione non-profit che aiuta le donne andine a creare prodotti ed esperienze autentiche e di alta qualità per lanciarli sul mercato. Con l’obiettivo di fornire loro una fonte di reddito, l’associazione investe nelle competenze delle donne, le collega al mercato e sostiene la loro leadership. “Mettiamo in contatto le artigiane andine con i mercati globali e diamo alle donne e alle ragazze l’istruzione e l’indipendenza finanziaria” – ha dichiarato il responsabile dell’Associazione.
Nata all’inizio del 2009 per sostenere una cooperativa di 10 donne tessitrici di Patacancha, una comunità rurale quechua nelle Ande del Perù, l’organizzazione è cresciuta rapidamente, arrivando a includere nuove cooperative di artigiani, corsi di formazione e aggiornamento e un programma di turismo sostenibile. Nel 2011, Awamaki ha preso la decisione strategica di concentrarsi sull’accesso al mercato di queste piccole imprese tramite la collaborazione con cooperative artigianali del commercio equo e solidale e fornendo formazione professionale in merito a tematiche come controllo della qualità, sviluppo del prodotto e aggiornamento delle competenze tecniche come metodi di tintura naturale, tessitura, selezione delle fibre e filatura del filato a pesi specifici, corsi per la cucitura e lettura dei modelli per chi lavora a maglia e di cucito, creazione di modelli di vestiti e design alle sarte. L’associazione Awamaki offre anche un programma di turismo sostenibile tramite un’associazione di homestay e offrendo esperienze culturali per i visitatori che vogliono entrare in contatto con le tradizioni e lo stile di vita andino, incluso visite alle cooperative di tessitura di Awamaki dove è possibile acquistare direttamente i prodotti realizzati dalle tessitrici locali.
di Eleonora Marino