Pensioni sotto attacco: respingere il programma d’impoverimento di lavoratori e pensionati.
Il tema della previdenza è sicuramente fondamentale per la quasi totalità dei cittadini, siano essi lavoratori dipendenti o autonomi. Checché ne possano dire i vari “economisti” o “politici” che da tempo fanno incursioni e danni sull’argomento, tenendo comunque ben salde le loro laute prebende e le loro pensioni d’oro, non ci sono ragioni che possano giustificare il progressivo e implacabile impoverimento dei comuni cittadini.
Pare che sia diventato un grave torto versare regolarmente i contributi previdenziali, con la speranza di assicurarsi una vecchiaia dignitosa.
I continui interventi normativi in materia previdenziale hanno tracciato un quadro estremamente preoccupante.
La nostra organizzazione ha ampiamente descritto e denunciato le reali condizioni nelle quali i pensionati attuali e futuri saranno ridotti.
Purtroppo vi è molta disattenzione degli stessi diretti interessati, perennemente sviati da una massa di informazioni imprecise o volutamente manipolate.
C’è scarsa consapevolezza circa la situazione complessiva e, cosa ancor più grave, sulle condizioni in cui si troveranno gli attuali lavoratori quando raggiungeranno la meta del pensionamento.
La politica delle “mancette” e degli interventi occasionali, in prossimità delle periodiche tornate elettorali o referendarie, non rappresenta altro che una cortina fumogena utile ad impedire una riflessione ed una presa di coscienza su temi di fondamentale importanza per la vita di ciascuno.
Ciò accade con la complicità di un’informazione – anche specialistica – poco trasparente, che confonde (volutamente?) le carte.
L’effetto di tale confusione è l’assenza di certezze di quanti, invece, meriterebbero di avere una visione chiara di ciò che li attende.
I lavoratori non sanno fino in fondo come realmente viene gestito il loro risparmio previdenziale, continuando così a rimanere ostaggi di un sistema che, dopo averli “usati” durante la loro attività lavorativa, li condanna ad una vecchiaia di stenti.
Il risultato è e sarà sempre più drammatico: i “fortunati” vedranno ridursi drasticamente lo standard di vita, mentre la generalità precipiterà nell’indigenza.
Da anni la nostra organizzazione è impegnata in un costante lavoro di studio per informare compiutamente lavoratori e pensionati sui termini reali della questione e per contrastare, con ogni mezzo, questi disegni scellerati messi in atto da chi – invece di esserne garante e custode – viola i valori della nostra Costituzione, impoverendo il lavoro ed i frutti dello stesso.
Si tratta di un compito oneroso, che vede impegnati costantemente i nostri migliori dirigenti sindacali. Un fondamentale contributo a tale impegno è rappresentato dal lavoro svolto da Lucio Casalino – dapprima storico dirigente sindacale della Fialp ed ora consigliere nazionale della Cisal – al quale va il nostro ringraziamento per la profondità dell’analisi e della proposta su argomenti fondamentali per la vita di tutti.