Dopo Massimo Cesarini, un altro “grande”, un altro pilastro del Sindacato Autonomo INAIL e della FIALP ci ha lasciati.
Ero ancora a tavola con la mia famiglia al termine del pranzo di Pasqua, quando mi è giunto il messaggio Whatsapp di Liana, la moglie di Franco Quaranta, che così annunciava la sua morte:
“E’ con immenso dolore che devo annunciarvi che Franco ha lasciato questa vita per andare, spero, nella casa del Padre”.
Franco per me è stato, nel lunghissimo periodo di attività svolta nel Sindacato Autonomo, un amico fraterno e leale, con il quale ho condiviso battaglie ed impegni, negli Organi del Sindacato INAIL ed anche nella Segreteria Generale della Federazione, in particolare in rappresentanza dei Professionisti e degli Avvocati.
A lui si deve la creazione dell’R.P.S. e del R.A.C.S., rispettivamente la Rappresentanza delle Professionalità e delle aree contrattuali Specifiche nel Sindacato Autonomo INAIL e nella FIALP.
Egli è stato anche un tenace e convinto assertore e propugnatore dell’autonomia dell’Avvocatura degli Enti previdenziali, principio che ha sempre difeso con grande fermezza, incurante della ostilità di molti interlocutori. Si è battuto con tenacia per l’inserimento di Professionisti e dei Dirigenti Medici nell’Area contrattuale della Dirigenza, rappresentando sempre con grande onestà anche gli interessi dei Dirigenti.
Si è impegnato sempre, ma non sempre con successo, per far uscire i Direttivi dal limbo in cui erano finiti.
Franco ha avuto anche la capacità di creare un gruppo di lavoro, costituito da appartenenti alle varie professionalità delle aree contrattuali specifiche, che riuniva per preparare la piattaforma FIALP in occasione dei rinnovi contrattuali. Io, che ho partecipato a tali gruppi di lavoro, sono stato testimone dell’impegno e delle intuizioni geniali di Franco.
Le piattaforme ed i dossier molto corposi, che scaturivano dal lavoro del gruppo, hanno suscitato talora un’ingenerosa ironia anche in altre componenti del nostro stesso Sindacato, ma sono la testimonianza dell’incessante lavoro di Franco e dei suoi collaboratori.
Egli aveva anche altre passioni, di cui era molto orgoglioso, come il ballo e la fotografia ed era sempre al passo con la tecnologia, anche in questa nostra era digitale.
Le sue fotografie hanno immortalato, nel succedersi del tempo, eventi e manifestazioni del Sindacato INAIL, della FIALP e della CISAL ed hanno arricchito anche i dossier che, in occasione dei Congressi, narravano “la nostra storia attraverso eventi e protagonisti”.
Quando ho visto Franco per l’ultima volta mi ha regalato l’ultimo dossier, quello dell’11° Congresso FIALP (Tivoli 10 -12 ottobre 2014).
L’ultimo incontro con Franco è avvenuto a casa sua il 26 giugno dello scorso anno.
Ero a Roma dal giorno precedente con mia moglie, che mi aveva accompagnato in occasione di una riunione della Segreteria Nazionale del nostro Sindacato Pensionati.
Era in corso il Giubileo della Misericordia. Avevo telefonato a Franco il sabato pomeriggio e mi aveva informato della sua malattia.
La domenica mattina, dopo avere visitato la Basilica di San Pietro, l’ho richiamato, chiedendogli se potevo andare a fargli visita. Sono stato da lui nel pomeriggio per circa due ore ed abbiamo chiacchierato, rammentando i tantissimi momenti vissuti nel corso della nostra esperienza sindacale. Non sapevo che non l’avrei più rivisto.
Un’ultima considerazione: in alcune fotografie del dossier del Congresso di Tivoli di ottobre 2014 compaiono insieme a me e a Franco anche le nostre mogli, che avevano fatto amicizia.
Era il 1° maggio 2005, eravamo a Napoli in occasione della manifestazione organizzata dalla CISAL per la festa dei lavoratori.
Ciao, Franco.