È stato approvato dal Consiglio dei ministri del 15 giugno scorso, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 giugno, il decreto legge cosiddetto PA bis, n. 75/23, con “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025”. Il provvedimento, arrivato poi all’esame del Parlamento per la conversione in legge, prosegue nel solco della rigenerazione della Pubblica Amministrazione già tracciato dal precedente decreto Assunzioni, noto anche come decreto PA e convertito con la legge n. 74/23.
Il DPCM 11 maggio 2023, pubblicato sulla GU Serie Generale n.135 del 12-06-2023, ha dato il la adavviare procedure di selezione, finalizzate all’assunzione a tempo indeterminato unità di personale in svariate amministrazioni. Si tratta di un totale di 19.972 di posti in arrivo per quanto riguarda le assunzioni nella Pubblica Amministrazione autorizzate dal decreto.
Tantissimi dei posti di lavoro nella Pubblica Amministrazione approvati dal decreto pubblicato in GU il 12 giugno 2023, sono destinati ad essere coperti tramite nuovi concorsi pubblici da bandire. Sicuramente le procedure concorsuali saranno organizzate secondo le novità inerenti ai concorsi contenute nel Decreto PA. Come accennato sia ministeri che enti autorizzati ad assumere si serviranno dello scorrimento di graduatorie in essere, derivante da concorsi già espletati, alle procedure di mobilità, nonché progressioni di personale e altro.
Aggiungiamo anche che, l’avvio delle procedure concorsuali e le assunzioni autorizzate sono dipendenti all’esistenza di equivalenti posti vacanti tanto alla data di emanazione del bando quanto alla data delle assunzioni. Ciò fatto salvo delle espresse deroghe previste dalla legge.
Fino al 31 dicembre 2026 alcune pubbliche amministrazioni potranno assumere, nel limite del 10% delle proprie capacità assunzionali, giovani laureati con contratto di apprendistato o studenti di età inferiore a 24 anni con contratto di formazione e lavoro, da inquadrare nell’area funzionari. Al termine di tali contratti, ci potrà essere l’assunzione a tempo indeterminato, purché sussistano i requisiti per l’accesso al pubblico impiego e sia valutato positivamente il servizio prestato.
di Massimiliano Gonzi