A Vallerano si è tenuta la XXIII edizione del festival Piccole Serenate Notturne, una manifestazione che si propone di valorizzare questo territorio, autentico gioiello della Tuscia viterbese, con una serie di progetti musicali narrativi che, come da tradizione, si svolge nel suggestivo scenario di Piazza dell’Oratorio.
L’evento è stato organizzato dall’Assessorato alla cultura del Comune di Vallerano e dall’associazione Piccole serenate notturne – Notte delle candele, con il contributo del Consiglio regionale del Lazio.
Ad aprire il breve ma pregnante cartellone del festival è stato, mercoledì 16 agosto, l’attore e regista Augusto Fornari che, accompagnato dall’Ensemble strumentale dell’Accademia degli S.Vitati, ha eseguito Pierino e il Lupo, celebre fiaba musicale composta da S. Prokofiev in cui le battute vanno dette “a tempo” con gli altri strumenti. “Nell’esecuzione di questa formazione orchestrale basata sulla trascrizione del brano a cura di Giorgio H. Federici – ha affermato Fornari – cercheremo, se possibile, di trovare una via per una maggiore ‘Political Correctness’, convinti come siamo che i problemi di equilibrio ambientale e convivenza fra le diverse specie non si risolvano a colpi di fucile”.
Martedì 22 agosto Vallerano ha omaggiato un grande artista della canzone popolare italiana, Domenico Modugno. Dopo la sua recente pubblicazione “MISTER VOLARE – 20 anni di vita italiana attraverso le canzoni di Modugno”, edito da Paola Caramella, l’autore Tiberio Ferracane, ha offerto una performance narrativo-musicale accompagnato dai giovani talenti dell’Orchestralunata, insieme ai solisti Saverio Beccaccioli e Niccolò Testa.
Cantautore e interprete, con garbo e con il gusto per le sfumature, Ferracane, ha condotto il pubblico, come fosse a teatro in prima fila, alla crescita, alla maturazione e alla consacrazione del Mimmo nazionale, intrecciando le sue canzoni con i ricordi, i momenti salienti, le sfide affrontate dalla sua famiglia: un racconto in cui ogni brano è diventato un capitolo della sua storia, una finestra aperta su un passato vissuto con intensità.
Mercoledì 23 agosto è andato in scena un originale tributo alla canzone romana con lo spettacolo “Na Sera pe’ Roma” che ha visto Emanuela Fresi e Toni Fornari percorrere una passeggiata ideale e immaginaria nella Roma “sparita”, quella Roma conosciuta attraverso le illustrazioni del grande Pinelli, la Roma delle serenate, delle antiche osterie, la Roma di Ettore Petrolini, degli stornelli e della “passatella”, ma anche la Roma di Venditti e dei cantautori della Scuola Romana fino ad arrivare alla Roma di Mannarino. I due artisti hanno interpretato le più belle canzoni della tradizione romanesca, da Romolo Balzani a Califano, accompagnati dalla fisarmonica e dagli arrangiamenti del Maestro Stefano Indino. Non sono mancati aneddoti, filastrocche e i versi immortali dei grandi poeti romaneschi come Trilussa, Gioachino Belli, e Pascarella, che sono stati declamati da Rita Savagnone, una delle voci più importanti del cinema del ‘900. Un modo per ricordare, a chi già conosce, e di far scoprire, a chi non l’ha mai conosciuta, quella romanità che negli ultimi anni è andata via via perdendosi, senza malinconia, ma con la gioia e l’entusiasmo di chi vuole bene alla città di Roma.
Giovedì 24 agosto il Karkum Project Ensemble ha eseguito un concerto di world music tratto da Sahira, un album di contaminazione tra culture e tradizioni musicali, composto da brani completamente inediti che ha come punto di partenza il Mediterraneo, “Mare Nostrum” da cui la nave salpa per raggiungere terre lontane come il West Africa e l’India.
A comporre la formazione sono Claudio Merico (viella, violino, oud, violino indiano, sarod, dilruba, mandolino), Giulia Tripoti (voce, flauti, saz, symphonia, percussioni, ogur sazi, chitarra), Federico Pascucci (ney, clarinetto), Giovanni Squillacioti (percussioni mediorientali, cajon, tablas, tamburi a cornice) e Daniele Ercoli (contrabbasso, gaita, kava).
Sahira è un intreccio di culture e lingue (Italiano, Dialetti regionali, Spagnolo, Kurdo, Arabo, Morì, Romanì, Ladino, Bulgaro e Hindi) attraverso il quale principesse, eroine, amazzoni, sirene e piratesse guidano l’ascoltatore in un percorso immaginario tra sonorità modali e microtonali che, dal Mediterraneo, raggiungono diverse parti del mondo, fondendosi con elementi musicali moderni e storie fantastiche in un’avvolgente atmosfera piena di fascino e bellezza.
Tra le novità di quest’anno lo spazio Giovani talenti della Tuscia che, nelle serate di martedì 22 e giovedì 24 agosto, ha consentito ad alcuni dei migliori musicisti esordienti del Viterbese di potersi esibire nel prestigioso palco di Piccole serenate notturne.
di Eleonora Marino