Ascoltalo qui: https://bfan.link/next-big-niente
Ludico, sovversivo, cibernetico, corrosivo, lisergico. Fluo e abbagliante ma anche onirico e meditativo. Meravigliosamente caotico, romanticamente nichilista. Il blues come tormento dell’animo, il glitch come sofferenza del software.
È uscito il 27 ottobre per La Tempesta: Next Big Niente, il nuovo album del duo più anarchico della scena alternative italiana composto da Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio ovvero i Bud Spencer Blues Explosion. Con le sue dieci tracce – cinque strumentali, cinque con un testo – Next Big Niente è un condensato di detriti spaziali che precipita sul pianeta Terra in forma di coriandoli dai colori sgargianti.
L’album arriva a cinque anni di distanza dal precedente lavoro discografico ed è stato anticipato da una travolgente valanga di singoli, a partire da Vandali e Stranidei, due brani distorti e allucinati, lato a e lato b di un ideale 45 giri: il primo, un videogioco fatto di laser, mucche, garage, cellulari, gente mascherata, sirene, calcolatrici, plasma, streghe, dj, api, plexiglas, archetipi, pallottole, frequenze scrause, metallo, picchi, batteria, chitarra e pure il violino di Stefano Tavernese; il secondo, uno sfasato blues dentro una discoteca abbandonata, tra il cosmo e una palude, con un testo che è uno “scarabocchio socio-spirituale”.
Medioriente e Miku五 compongono il successivo dittico. Medioriente, perfetta per una playlist diffusa in un centro commerciale di una Dubai del 2099, parte nomade e robotica per arrivare a una dimensione più onirica. Miku五 è un puzzle impossibile da ricomporre, con una chitarra che canta in giapponese (!). Poi, a chiudere questa serie di estratti, arriva, da solo, Insynthesi, allucinazione post-rock dai suoni acidi e dal ritmo ondulatorio come quello della culla di una bambola assassina.
Ma ad aprire le sghembe danze c’è la traccia numero uno, Big Niente, l’inizio del trip psichedelico, l’incipit di un codice che scopriremo presto essere modificato da molteplici virus. Perfettamente al centro, invece, Sabroso Tapas Bar, cioè “una pausa, come quando ci si ferma di fronte a un quadro o a un paesaggio fuori alla finestra. Varco spaziotemporale in alcune emozioni passate” (il titolo è un omaggio al nome di un bar molto caro ai BSBE). E se Come un raggio – forse il brano meno destrutturato con il testo firmato da Umberto Maria Giardini – è un anfetaminico e tropicale rock-blues da ascoltare in mezzo al deserto in compagnia di Terry Gilliam, Camper è “un’allucinazione di provincia, cattolica, di confessioni, distorsioni ed incenso” su un tappeto di puro rumorismo techno-punkettone. Il furioso assalto sonoro di Next Big Niente si chiude con Gerrili, un pezzo che sintetizza in modo perfetto lo spirito anarchico che informa tutto l’album. Una traccia che gli stessi BSBE definiscono così: “Un giochino.”
Il disco, che non è un disco ma un’esplosione di “musica con vista”, restituisce l’assoluta libertà creativa alla base della sua genesi: “Da parte nostra possiamo dire di aver affittato per qualche giorno uno stanzone con delle belle finestre da cui potesse entrare la luce, riempirlo di giocattoli vari e registrare quello che ci è venuto al momento, senza starci a pensare su. Poi il tempo è passato e abbiamo cominciato a distruggere tutto, aggiungere, cogliere l’istante, buttare, ripensare, sorprenderci, in isolamento e assieme, in un garage o in un enoteca, con giochi di effetti e sparpagliamento di voci e musiche che ci giravano nelle orecchie, fino all’ultimo minuto. In questa musica non importa cosa raccontiamo, quello che conta è la capacità di creare forme, immagini e figure senza forzare la mano. Andare oltre i muri del suono. È andata cosi: banale o non banale, vero o falso, successo o fallimento, ingenuità o furbizia: chi se ne frega. In orbita.” Praticamente, puro divertimento espressivo e fermo rifiuto delle regole del marketing discografico. Elogio del Niente come catarsi liberatoria di fronte a un asfissiante Tutto, eterno meccanismo di reclusione. Perché il Niente è il territorio in cui si accende il sacro fuoco dell’ispirazione, dove sogni e pensieri scorrono come un torrente impetuoso che sfida di continuo gli argini. Un torrente che, in questo caso, ha colori sparatissimi, acidi, radioattivi.
I Bud Spencer Blues Explosion presenteranno Next Big Niente dal vivo in un tour organizzato da DNA concerti.
di Eleonora Marino