Il Governo di Giorgia Meloni sta esaminando la prospettiva di rinnovare anche nel 2024 lo smart working per i dipendenti pubblici considerati “fragili” o “super fragili”. Ovvero, nella fase emendativa della Legge di Bilancio 2024, si sta discutendo di una possibile proroga della scadenza, che così slitterebbe dal 31 dicembre 2023 al 31 marzo 2024.
L’opzione di rinnovare la scadenza per lo smart working nel settore pubblico è attualmente presa in considerazione principalmente a causa delle crescenti preoccupazioni relative al Covid, come riportato dai bollettini del ministero della Salute. Negli ultimi mesi, l’Italia ha sperimentato una crescita costante della curva epidemica del Covid, con un tasso di positività del 20,9%.
Nonostante un iniziale rallentamento, è naturale cercare di limitare i contagi, soprattutto laddove è possibile. Quindi, la proroga potrebbe arrivare per i lavoratori fragili in smart working del pubblico, dopo la proroga già decisa nel Decreto Anticipi per lo smart working dei genitori con figli under 14 e per i “fragili” del settore privato.
Per comprendere meglio questa identificazione, in primis bisogna fare una distinzione, tra i lavoratori “fragili” e i “super fragili”:
- con il termine “lavoratori fragili” si intende coloro che in base all’accertamento del medico competente, risultino maggiormente esposti a rischio di contagio da Covid 19 in ragione dell’età o dell’immunodepressione derivante da patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o, comunque, da comorbilità;
- con il termine lavoratori “super fragili”, si intende coloro che sono affetti da patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità.
di Massimiliano Gonzi