Capelli a caschetto neri, occhi azzurri, volto rassicurante, labbra carnose: è Camilla e potrebbe presto diventare uno dei visi, che incontreremo di più nella nostra esistenza. Il volto nuovo della pubblica amministrazione. Da Palermo a Torino, passando per Roma, Bergamo e Milano, Camilla è l’avatar dietro cui si nasconde l’intelligenza artificiale studiata dal Csi Piemonte per essere l’interfaccia degli utenti che dovranno rapportarsi con la Pa per chiedere il rinnovo della carta d’identità, per sapere come accedere al fascicolo sanitario, per capire quanto e dove pagare l’Imu.
Camilla è stata pensata con queste caratteristiche fisiche dopo numerosi studi. Il Csi (Consorzio per il sistema informativo) conta di lanciare il primo prototipo funzionante sul suo sito entro marzo e di estendere poi l’adozione di Camilla da giugno a tutte quelle amministrazioni pubbliche che ne faranno richiesta. E saranno tante se consideriamo che quest’anno il consorzio, che ha chiuso il 2023 con oltre 150 milioni di ricavi, è arrivato a 135 soci, approdando per la prima volta al Sud con Palermo. «Camilla è il terzo asset della nostra strategia del 2024 per trasformarci in una Ai Company – spiega Pietro Pacini, direttore del Csi Piemonte -. La prima area è quella dell’automazione attraverso la robotic process automation, la stiamo applicando per esempio per il pagamento del bollo auto regionale e per lo smistamento delle email. La seconda area è quella dell’analisi avanzata dei dati, per esempio quest’anno l’abbiamo adottata per fare analisi predittive del percorso di studi di 190.000 studenti di 90 corsi di laurea dell’Università di Torino. Infine, c’è Camilla, la nostra intelligenza artificiale, il prototipo di un concierge digitale che promette una rivoluzione nei rapporti tra cittadino e Pa».
Camilla diventerà un volto noto a tutti gli italiani, un po’ come la voce sintetizzata dei caselli autostradali, visto che la base soci del Csi Piemonte ormai insiste sul 30% della popolazione italiana tra comuni, province, regioni, università, enti di ricerca, Asl.
di Massimiliano Gonzi