Il carnevale in Sardegna è conosciuto per le tante maschere della tradizione barbaricina, antiche e ancestrali, a cominciare dai famosissimi Mamuthones e per le giostre medievali a cavallo, come la Sartiglia di Oristano. Esiste, però, un’altra manifestazione più in linea con le tradizioni del carnevale, caratterizzata da grandi carri allegorici in carta pesta e centinaia di maschere e figuranti: quello di Tempio Pausania, in provincia di Sassari, conosciuto anche come “Carrasciali Timpiesu“. La manifestazione, assieme a quelle di altri otto comuni italiani – Putignano, Fano, Avola, Acireale, Cento, Foiano, San Giovanni in Persiceto e Sciacca – punta al riconoscimento dell’UNESCO quale patrimonio immateriale dell’umanità. Le tre sfilate principali per le vie della città si svolgono nelle giornate di giovedì grasso, domenica e martedì grasso (quest’anno dall’8 al 13 febbraio): protagonisti sono Re Giorgio, la popolana Mannena, e il corteo reale, composto di ambasciatori, carri allegorici, majorettes e tanto altro. Non mancano serate e veglioni in maschera, con un programma che attira ogni anno più di centomila visitatori nella città gallurese. L’allegoria ufficiale dell’edizione 2024 è “Silla cantani, silla baddani e villi sunemo!” (se la cantano, se la ballano e noi li suoniamo!), e a sfilare sono gli otto carri dedicati ai diversi temi: “Hollywood, se il Carnevale fosse un film“; “In fondo al mar“; “Fake news, bugie in salsa mediatica“; “Un mare di sbarchi“; “I Peru…viani“; “I 50 anni di Carrasciali Timpiesu“; “La ricca polca“; “Decimo comandamento“, contornati da un ricco programma di tradizioni eno-gastronomiche offerte dai locali cittadini. Insomma, se vi trovate in Gallura non perdetevi il carnevale di Tempio!
di Paolo Arigotti