Competenze e capitale umano. Sono questi i due pilastri alla base dell’innovazione nella Pubblica Amministrazione per definire una macchina organizzativa efficace, in grado di affrontare le sfide del futuro del nostro Paese e utilizzare al meglio le opportunità della trasformazione digitale, che appare sempre di più come una necessità e non solo un’opzione. Sono i temi emersi durante il primo appuntamento di “Dialoghi sul digitale”, il ciclo di talk negli spazi di Binario F a Roma, organizzati da PA Social in collaborazione con Fondazione Italia Digitale, dedicato all’approfondimento dei temi sul futuro dell’innovazione, gli sviluppi, gli orientamenti, le opportunità.
La Pubblica Amministrazione è una macchina consolidata e caratterizzata da tante persone che hanno passione per il loro lavoro, coltivano il loro percorso professionale e le loro competenze, e che adesso devono affrontare il cambiamento. Si tratta di costruire una PA attrattiva per le giovani generazioni, dove ci sia spazio per il talento e il merito. Il cambiamento è strettamente collegato alla semplificazione delle procedure amministrative tramite gli strumenti del digitale. Occorre definire “percorsi efficaci per permettere al capitale umano della Pubblica Amministrazione di acquisire le competenze necessarie per un modo diverso di lavorare e accompagnare questo processo di trasformazione”, ha dichiarato il Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, intervenuto alla prima tappa dei Dialoghi: “Se la Pubblica Amministrazione è costituita da persone che svolgono il proprio lavoro con responsabilità, sarà più facile costruire percorsi basati sul merito e raccogliere i migliori talenti che sono sul mercato e dare vita ad un dialogo intelligente con i cittadini”. In una Pubblica Amministrazione in cui l’età media del personale è di 50 anni, è necessario, come evidenziato dal ministro, un cambiamento significativo dal punto di vista delle competenze, ma anche nell’atteggiamento mentale, per continuare a garantire efficacia all’azione pubblica e costruire la Pubblica Amministrazione del futuro. Trasformare digitalmente un’organizzazione, quindi, non significa semplicemente fare un investimento in tecnologia, ma accompagnare le persone in un profondo percorso di cambiamento.
Si è parlato anche di lavoro agile: “In Italia prima della pandemia erano 500 mila i lavoratori in smart working, nella pandemia 6 milioni, con un grande contributo della Pubblica Amministrazione; nel 2022 sono 560 mila i dipendenti della PA in smart working, ne prevediamo quasi 700 mila nel 2023. Vogliamo dimostrare che la PA non è diversa dalle altre organizzazioni”.
di Massimiliano Gonzi