E’ donna, è italiana, siciliana di Palermo, è maggiore dell’Aeronautica Militare la pilota che il 27 agosto u.s. ha evitato una tragedia schivando i proiettili diretti al suo aereo C130, decollato da pochi minuti dalle piste di Kabul, con il suo carico prezioso di vite umane, 98 profughi afghani in fuga dal Paese e alcuni giornalisti.
Si chiama Annamaria Tribuna è una “combat ready”, ovvero, pronta al combattimento, è di base alla 46 brigata aerea di Pisa, ha 2.000 ore aeree al suo attivo.
A vederla in fotografia sembra una ragazzina, ma è una donna quarantenne che, al di là del sorriso accennato, ha uno sguardo deciso che denota un carattere forte e determinato.
Non ha perso il controllo, ha agito prontamente nel fare le manovre giuste per evitare i proiettili, che sono stati sparati a pochi minuti dal decollo da un presunto gruppo di talebani.
A proposito di questo avvenimento ci sono state notizie contrastanti: da un lato un’agenzia di stampa ha scritto che non era chiaro se i proiettili fossero o meno indirizzati all’aereo.
Questa notizia è stata rafforzata dall’intelligence italiana, che ha dichiarato che non erano stati sparati verso l’aereo ma dalle truppe afghane verso la folla in attesa di poter accedere all’aeroporto al fine di allontanarla.
Tuttavia, uno dei giornalisti presenti in aereo, Chiara Giannini, inviata de Il Giornale, ha scritto un articolo in cui ha smentito sia l’Agenzia di stampa, sia l’intelligence italiana, affermando di essere stata presente nella cabina di pilotaggio del C130 insieme ai piloti e solo grazie alle manovre del maggiore e dei suoi collaboratori non sono stati colpiti. L’inviata de Il Giornale ha anche pubblicato un video in cui ha ricostruito quanto accaduto. Ha sottolineato nei suoi racconti che gli spari non potevano essere diretti alla folla, perché tutto è avvenuto dieci minuti dopo il decollo e che il maggiore Tribuna insieme agli altri due piloti hanno effettuato vere e proprie manovre per evitare i colpi, di cui si vedevano distintamente i lampi.
Quindi, alla luce di quanto sopra riportato, onore al merito della Maggiore Tribuna!
Un’altra figura di donna militare in questa tragedia afghana è quella della Marine Nicole Gee, una ventitreenne che ha commosso l’America, qualche giorno prima era stata fotografata mentre cullava un neonato in braccio, un bimbo che le era stato dato durante le evacuazioni.
Aveva inserito questa foto nel suo profilo Instagram, commentando che amava il suo lavoro.
La sua vita è stata spezzata nell’ultimo attentato da parte dell’Isis a Kabul.
di Francesca Caracò