Approda a Fiumicino il “Fiumicino Jazz Festival”, alla sua seconda edizione nel prestigioso “MUSEO DEL SAXOFONO”
È stata una serata indimenticabile quella di venerdì 2 settembre, alla seconda edizione del Fiumicino Jazz Festival, un concerto sublime, unico, attraverso le “mani” di Stefania Tallini, pianista, compositrice e arrangiatrice di fama internazionale, e la “voce” di Franco Piana, uno dei più importanti musicisti jazz della scena italiana, noto sia come trombettista-flicornista, che come arrangiatore e compositore. Figlio del celebre trombonista Dino Piana, una delle glorie storiche del jazz.
Due figure di spicco, due artisti che hanno saputo fondere la bravura artistica ed interpretativa, con il rapporto interumano. Cosa questa, oggi, molto rara. Un evento organizzato dal Museo del Saxofono con il patrocinio gratuito del Comune di Fiumicino. Partner dell’evento sono il Podere 676 Birrificio agricolo e la Farmacia Salvo D’Acquisto.
La serata ha inizio con la conferenza stampa tenuta nella sala di questo meraviglioso Museo che detiene la più grande collezione al mondo di saxofoni, dove la maggior parte degli strumenti e la fornita documentazione, proviene dalla “Collezione Berni”. Attilio Berni, saxofonista, clarinettista, docente e collezionista, dal 1993 svolge una intensa attività di ricerca storica ed organologica sul saxofono e sugli strumenti a fiato. Dal 1996 è presidente del Centro Studi Musicali Torre in Pietra con il quale promuove ed organizza eventi culturali legati al mondo jazzistico e saxofonistico.
È membro onorario dell’Association des Collectionneurs d’Istruments à Vent di Parigi e testimonial della EPPEL-SHEIM (Germania), HSM-MASTERPIECES (Inghilterra), LABJAZZ (Svizzera) e J’ELLE STAINER (Brasile). Ha organizzato mostre e conferenze sul saxofono nei Conservatori di Musica di Roma, l’Aquila, Bari ed Avellino e al Salone della Musica Classica e Jazz di Ferrara, e in tantissime altre prestigiose sedi. Nella presentazione di questo museo unico al mondo, (ci teniamo a sottolinearlo), Attilio Berni ci ha illustrato numerosi dettagli sul contenuto preziosissimo, come per esempio la presenza di strumenti appartenuti a nomi importantissimi della storia della musica mondiale, con tante curiosità, tra le quali quella del più piccolo sax del mondo di 32 cm, e il gigantesco sax sub-contrabasso di 2.90 mt. “…abbiamo qui, strumenti che hanno segnato la storia del jazz, strumenti appartenuti a Sonny Rollins. Pensate che abbiamo il saxofono del saxofonista, primo tenore dell’orchestra di Glenn Miller…è un luogo questo che preserva questi strumenti, ma nello stesso modo vuole condividere perché la bellezza deve essere condivisa…, la finalità è condividerla non solo con i cultori della musica, ma anche e soprattutto con la gente comune ed è questa la finalità del Museo, la mission del Museo …condividere questa bellezza culturale preziosa con tutto il territorio, la Regione Lazio. Tra l’altro noi siamo un Museo riconosciuto e facciamo parte dell’organizzazione museale regionale abbiamo vinto anche un premio come luogo di eccellenza della cultura della Regione Lazio. Organizziamo rassegne concertistiche delle due anime o tre anime del saxofono, quindi non soltanto il jazz, ma anche la classica e la musica leggera. Concerti lezioni, conferenze, abbiamo in programma il 5 e il 6 novembre una manifestazione sponsorizzata dalla più grande casa di costruzione del saxofono la Selmer, per il giorno in cui è nato l’inventore di questo strumento Adolphe Sax, inventore di questo straordinario tubo misterioso…ogni strumento è rappresentato da numerose storie per esempio abbiamo un clarinetto di Benny Gudman che io ho acquistato da Tito Stagno, e un saxofono con delle gemme incastonate che ha avuto una storia incredibile e che ha dato l’incipit alla costruzione della più grande casa discografica la Blue Note in America, e così via, è un luogo magico che vuole accogliere e che vuole condividere questa cultura e questa magia…”. Accanto ad Attilio Berni presiedeva l’Assessora Agricoltura, Commercio e mercati, Attività Produttive già consigliera comunale della Città di Fiumicino nella legislatura 2013-2018, componente delle Commissioni consiliari Ambiente, Cultura e Attività Produttive, la dott.ssa Erica Antonelli che ha presentato questa seconda edizione del Festival con accenni alla prima edizione di cui è stata la madrina, sottolineando che il Comune ha fatto bene ad investire su questo progetto visto l’enorme valore culturale di cui sono circondate queste iniziative che danno indubbiamente valore all’intero territorio, a cui vanno gli applausi del numeroso pubblico che ha calorosamente arricchito questa cornice culturale realizzata e sostenuta con la determinazione e la consapevolezza di aver creato un gioiello culturale unico al mondo.
Più di 365 saxofoni in esposizione esposti nell’ex-saccheria della storica azienda Maccarese, ora proprietà del Comune di Fiumicino che detiene questo patrimonio culturale unico in tutto il mondo. Mi fa piacere, ed è per me obbligo sottolineare, che il sostegno alla cultura è vincente sia dal punto di vista artistico che economico, quando si rivolge alla ricerca della bellezza, come in questo caso, che nella nostra attuale società, purtroppo devo dire, non è usuale. Così come è strutturata, diventa qualcosa di raro, un prezioso tesoro, che a dir il vero, ce ne dovrebbero essere a migliaia in tutta Italia e nel mondo di realtà di questo tipo che rispecchiano e fanno sperare in una società futura più umana, rivolta a far crescere in modo positivo soprattutto i giovani, insegnando loro i veri valori che contribuiscono alla formazione e crescita della collettività. E quindi un grande applauso, e lodi alla giunta comunale di Fiumicino per aver coraggiosamente sostenuto questa realtà che oggi è un fiore all’occhiello per tutti gli italiani e i cittadini, che con il loro voto possono appoggiare e premiare queste iniziative che danno respiro pulito a tutti coloro che credono che le cose possono essere possibili e che i sogni possono realizzarsi con gentilezza, coraggio e determinazione. Come rispose il grande Gigi Proietti ad un ministro che voleva tagliare i fondi per la cultura perché la riteneva un inutile spreco per tutti “ Signor ministro mi permetto di dirle che forse lei non si rende conto che invece, investire in modo sano sulla cultura non solo arricchisce eticamente e moralmente chi la fa e chi ne usufruisce facendo così crescere l’intera popolazione, ma si possono fare anche molti soldi…” Vorrei, a proposito ricordare e riportare le parole esatte, in una intervista pubblicata sul quotidiano la Repubblica del 5 aprile 2014, ad Aurélie Filippetti, allora ministro della Cultura francese originaria di Gualdo Tadino, che trovo utili e fondamentali, e ancora attuali per tutti:
“La cultura è un nutrimento fondamentale. È un cibo spirituale, morale. Non vogliamo più che le istanze europee dimentichino la cultura, trattandola come una merce qualsiasi. In Francia l’industria culturale rappresenta già il 3,2% del nostro Pil, con un giro d’affari di 58miliardi di euro, superiore a quello dell’industria automobilistica. La cultura è la prima risposta, con l’istruzione, al razzismo e alla xenofobia. I cittadini europei continuano ad andare in massa nei musei, nei Festival, al cinema. Fa parte della nostra identità comune. La cultura e resistenza.”
Il concerto è stato aperto con il brano Ginger Bread Boy del compositore saxofonista statunitense Jimmy Heath, nato a Filadelfia nel 1926, che nel corso della sua carriera ha collaborato con tantissimi grandi nomi del jazz mondiale basta citare Miles Davis, che tra l’altro ha inciso questo brano personalizzandolo al suo strumento e con il suo gruppo. È un brano per sax notissimo, ed è stato adattato e arrangiato in mille modi diversi e per diversi strumenti. Questa versione, nell’esecuzione del duo Tallini Piana, è eccezionale, vi invito ad ascoltarlo e ascoltare anche le numerose versioni in circolazione per fare un confronto, e sono sicuro che anche voi alla fine apprezzerete la raffinata e convincente interpretazione di questo splendido duo. Inizia con il pianoforte solo, e subito ci travolge tutti con una ritmica armonica incalzante, segue poi il flicorno con delle frasi che elaborano la linea melodica in fraseggi discorsivi tra i due strumenti. Lo sviluppo e la fusione tra le armonie pianistiche della grande Stefania Tallini e le sue improvvisazioni, una pianista dalla tecnica impeccabile, precisa, scandita nota per nota anche nei passaggi più veloci, si fondono perfettamente con la monodia del flicorno che Franco Piana riesce a colorare con un timbro caldo, presente, e i suoi pianissimi sono da mozzafiato. È immediato il coinvolgimento che questi due artisti, come una magia, riescono a creare pure emozioni, coinvolgendo lo spettatore immerso in un mare di risonanze, consonanze, e dissonanze contemporanee, che ti accarezzano e ti stravolgono come la corrente di un mare calmo. Segue un brano splendido, un grande classico della musica italiana della storia della nostra migliore musica: E Se Domani, e qui mi unisco alle parole che il Maestro Franco Piana fa precedere all’esecuzione
“…mi ha accompagnato in gran parte della mia infanzia. Mi è piaciuto subito, al primo ascolto”. Anche a noi è piaciuto subito al primo ascolto e siamo stati fulminati da questa composizione del 1964, in quanto oltre alla sua bellezza poetica, è una composizione che ha scosso la forma della nostra canzone perché ne ha stravolto la costruzione sia dal punto di vista musicale che autoriale. Ricordiamo la famosa interpretazione immortalata da Mina, ma vorrei ricordare anche quella di Fausto Cigliano presentata al festival di Sanremo nel 1964 insieme a Gene Pitney. L’interpretazione magnifica del duo Tallini Piana ha ancora di più accentuato la bellezza di questa composizione, cui la musica è firmata da Carlo Alberto Rossi e autore del testo è Giorgio Calabrese.
Seguono poi, uno dietro l’altro i brani: la ballad I Think Of You splendido brano dove il suono caldo del flicorno unito al pianoforte ci fa spaziare e galoppare con le immagini che questi due artisti riescono a creare, verso paesaggi aperti e infiniti. Hermeto magnifico brano di Stefania Tallini. Segue A Veva per pianoforte solo, una ninna nanna che Stefania ha dedicato a una bambina di nome Ginevra, ora una donna, che da piccola veniva chiamata da tutti con il nome Veva, splendida composizione. Sunshine un bellissimo e difficile pezzo di Franco Piana che inizia con una ritmica incalzante eseguita al pianoforte e seguita dalle frasi all’unisono tra piano e flicorno. Un brano di grande valore tecnico e artistico. C’è poi la composizione dal titolo Embraceable molto tirata e profonda. Lilith Dance, composizione di Stefania Tallini per solo piano. Estate, del grandissimo Bruno Martino dove veramente la grande musica d’autore si sposa perfettamente con l’interpretazione ad alti livelli molto emozionante del duo. Segue Footrints di W.Shorter arrangiamento di Stefania Tallini. Ultimo brano della serata, C.D.J.Blues, un brano composta da Franco Piana in occasione dell’inaugurazione della casa del jazz. E poi, il bis, E se Domani, accolto con un caloroso applauso da tutti.
di Gianni Ferrara Mazzucco