Un importante intervento a sostegno delle famiglie che si avvia verso una ponderata e sinergica regolamentazione giuridica, scevra di dubbi e di interpretazioni variegate, non più lasciate al caso o all’incertezza.
Se si considera che oggi le famiglie italiane si trovano a dovere affrontare innumerevoli ostacoli nella crescita dei figli, va da sé che il nodo cruciale del diverbio ancestrale rimane, sostanzialmente, il medesimo: la spesa necessitante per il mantenimento e la crescita dei figli in una società in continua evoluzione ove, in considerazione dei continui stimoli sociali, mantenere in perfetta simbiosi le continue, mutevoli, rinnovate, indifferibili emergenze con l’equilibrio e la stabilità economica del nucleo familiare risulta sempre più difficile: pertanto, in direzione del parziale ausilio a sostegno del reddito delle famiglie, si orienta l’incremento dell’assegno familiare per i figli.
Il dover implementare la forza reddituale delle famiglie, sempre più spesso impossibilitate a mantenere alta la correntezza dei continui adempimenti, poliedrici, e necessari nel complessivo arco di crescita delle giovani vite, è, certamente, una condizione necessaria.
Non se ne ha diritto incondizionatamente: l’erogazione dell’assegno nei nuovi parametri legiferati è parametrato all’Isee.
È previsto che le famiglie italiane con un Isee inferiore ai 15 mila euro ( accederanno al massimo dell’importo previsto.
Il minimo sarà diretto a coloro che non abbiano provveduto a comunicare il proprio ISEE o che, comunque abbiano una soglia di ISEE superiore a 40.000 euro.
Il reddito medio delle famiglie per averne pieno diritto dovrà essere di circa 1570 euro.
La domanda di erogazione dell’assegno unico per i figli:
- potrà essere presentata dal mese di gennaio 2022;
- Potranno farne richiesta sia lavoratori autonomi che lavoratori dipendenti;
- Verrà erogato da marzo a febbraio dell’anno successivo
- Sostituirà totalmente l’assegno familiare oggi previsto ed erogato da luglio a giugno di ogni anno.
Chi ha intenzione di potersi vedere riconosciuto l’importo massimo dovrà allegare l’Isee, in mancanza del quale si vedrà riconosciuto l’importo minimo previsto.
In termini sociali i costi a carico dello Stato sono abbastanza alti:
– Nel 2022 il suo costo sarà pari a 14,2 miliardi a partire da marzo (fino a tale data verrà garantito l’assegno ponte);
– Nel 2023 è previsto che debba essere pari ad 18,2 miliardi.
La domanda potrà essere fatta a partire da gennaio 2022.
di Angela Gerarda Fasulo