LA RIPRESA NON PUÒ ATTENDERE

Non è una opinione, ne sono ormai consapevoli tutti ed a tutti i livelli, politici, sindacali, datoriali, individuali e collettivi.
E’ invece una mia opinione che la crescita o è di tutti o non è! E che per essere di tutti ha bisogno di un impulso forte, univoco, chiaro e coerente.
Ha cominciato il Presidente Napolitano rispondendo positivamente ad una sollecitazione finalmente collegiale.
Prosegua il Presidente del Consiglio Enrico Letta.

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RIGORE ED EQUITA’

In queste ultime settimane particolarmente caratterizzate dal rovente clima politico, in ragione del lungo periodo di stasi che si sta registrando per la costituzione del nuovo Governo dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio e l’attesa per la prossima elezione del nuovo Capo dello Stato, sono passate un po’ in sordina due notizie riportate dai quotidiani, entrambe riguardanti il mondo del lavoro, sia quello privato che quello pubblico.

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ABOLIRE I SINDACATI ED INSTAURARE LE CORPORAZIONI ?

Nella attuale grave situazione in cui oggi si trova il nostro paese che, oltre a dover fare i conti con la recessione che ha colpito l’intera Europa, proprio a seguito delle recenti elezioni politiche è costretto ad affrontare il problema della governabilità in quanto nessuna coalizione è nella condizione di assicurarla. In questa atmosfera così incerta non si intravvedono possibili sbocchi dato che il PD, che ha la maggioranza assoluta alla Camera e non quella sufficiente al Senato, rifiuta di accordarsi con il Pdl , ricercando soltant o l’appoggio del M5S, risultato terzo nella competizione elettorale, che però gli nega la fiducia ed anzi da parte del suo leader viene continuamente irriso…

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UN SUPER-INPS CODARDO SI ACCANISCE CONTRO I PENSIONATI PIÙ INDIFESI (E L’INAIL SI ADEGUA)

Si avvicina la scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi con il Modello 730 e tra i diciotto milioni e passa di pensionati, incarrozzati nel Super-INPS, decine e decine di migliaia di anziani affollano smarriti o agitati gli uffici dei CAF, essendo questi l’unica alternativa rimasta, per gli adempimenti annuali dei doveri con il Fisco, all’affidamento di un incarico retribuito ad un tributarista abilitato.

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IL MALGOVERNO DELLA POLITICA DANNEGGIA IL PUBBLICO IMPIEGO

L’assassinio delle due impiegate della Regione Umbria ha suscitato in noi dolore e commozione. Si è parlato dei problemi di salute psichica dell’assassino, del fatto che nonostante avesse tali disturbi fosse comunque autorizzato a possedere un arma da fuoco, dettaglio sicuramente importante ma che, in fin dei conti, non è rilevante fino in fondo, in quanto è possibile immaginare che chi decide di colpire lo può fare anche con un coltello da cucina o un qualunque altro arnese. E’ stato osservato che la demonizzazione dei pubblici dipendenti ha ampiamente facilitato
l’innescarsi di uno stato di tensione nei loro confronti e ciò con effetti che vanno dalla semplice ingiuria a quanto abbiamo appena visto accadere.
Il pubblico impiego sta pagando caro il prezzo della demagogia, spesso artatamente messa in campo dalla stessa politica, che lo addita come fonte dei mali del Paese….

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LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE

Colgo spunto dall’editoriale del Prof. Giovanni Sartori (politologo e professore emerito presso l’Università di Firenze), pubblicato sul “Corriere della sera” dell’11 febbraio u.s. dal titolo “Bugie elettorali con le gambe corte”, per fare alcune considerazioni sul grande evento che sta diventando il tormentone di tutti gli italiani : le elezioni !

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LAVORO: UN’IDEA SEMPLICE PER CAMBIARE

Riflettevo sulle proposte elaborate dalla Cisal fin dal novembre 2010 ed approvate all’unanimità dall’ultimo Consiglio Nazionale.
E riflettevo in particolare sul fatto che esse poggiano tutte su un’idea di fondo, forse neanche originale, ma forte, semplice e rivoluzionaria ad un tempo. L’idea della corretta collocazione nel “sistema Italia” della componente lavoro.
Perché di questo si tratta: reinterpretare ed assumere il lavoro quale fattore socio/economico essenziale, non solo, ma di pari dignità e di pari valenza rispetto a tutte le altre componenti socio/economiche e produttive del Paese.

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