LA MINISTRA DEL LAVORO, LA GRAMMATIVA E LE RIFORME

In quest’inizio di autunno, é alla ribalta del mondo del lavoro il battibecco tra il Ministro dello Sviluppo economico e la Ministra del Lavoro, se vi sia contrapposizione tra la riforma Fornero sul rapporto di lavoro dipendente, da presumere a tempo indeterminato e quella Passera sull’avvio delle imprese innovative, che richiede un’organizzazione produttiva realizzabile solo attraverso la stipula di rapporti di lavoro a tempo determinato.
Si tratta del decollo delle start-up – come si usa oggi dire con il solito futile inglesismo ammazza lingua italiana – in favore delle quali si prevedono, fino a quattro anni dalla costituzione dell’azienda innovativa, l’esonero del contributo previdenziale aggiuntivo dell’1,4% introdotto dalla riforma del mercato del lavoro per tutti i rapporti non a tempo indeterminato e la facoltà di assumere a ripetizione da sei a trentasei mesi lavorativi a tempo determinato.
Non sono mancate le consuete sparate di fronte alla stampa e alla TV…..

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RIFORMIAMO LA RIFORMA FORNERO – Le conclusioni del Convegno della CISAL

Presentata a Roma la proposta della CISAL di modifica della vigente normativa previdenziale firmata dal Ministro Fornero. Ai lavori, svoltisi in una sala affollata da dirigenti sindacali della CISAL e in presenza di una delegazione della CONSAP, hanno partecipato l’on Giuliano Cazzola (PdL), l’on Pierpaolo Baretta (Pd), la dott.ssa Alessandra Tibaldi (IdV), l’on Nicola Formichella (PdL) e il sociologo Paolo de Nardis. L’illustrazione delle proposte è stata realizzata dal prof. Lucio Casalino. Gli interventi del segretario generale della CISAL Francesco Cavallaro e del segretario confederale Davide Velardi hanno evidenziato come l’inaccettabile politica dei tagli attuata dal Governo e il leit motiv per cui i provvedimenti di sistematica compressione dei diritti di lavoratori e pensionati sarebbero ‘giustificati’ dalla pesante congiuntura economica, sono divenuti intollerabili. Soprattutto perché ciò accade in assenza di una coraggiosa ed ormai inderogabile riforma del fisco volta a recuperare tutte le aree di evasione ed a restituire libertà ai cittadini – riforma sulla quale la CISAL ha da tempo avanzato le proprie proposte, sollecitando sia l’esecutivo sia tutte le forze politiche ad assumere iniziative concrete. Si avvia quindi da parte della CISAL una campagna di sensibilizzazione dei cittadini e di raccolta firme a livello nazionale a sostegno delle proposte di modifica della vigente normativa sul sistema pensionistico.

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La FIALP CISAL e la riforma della Croce Rossa Italiana

È in atto un processo di riordino che, da molto tempo ormai, interessa tutti gli Enti Pubblici e le strutture statali in una ottica di ridefinizione di compiti e prerogative compatibili con i risicati bilanci che questo Stato mette loro a disposizione. Particolare importanza riveste questo processo nell’ambito della Croce Rossa Italiana, sia per il prestigio che per la storia che essa incarna, allorquando il meccanismo di riorganizzazione dell’Ente (esplicitamente previsto per legge) nel corso del tempo si è tramutato in una modifica sostanziale dell’assetto istituzionale della CRI, orientandosi fortemente verso una privatizzazione della CRI e la soppressione dell’Ente Pubblico.

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GLI EQUIVOCI DEL GOVERNO MONTI

Oggi più che mai l’attuale Governo dovrebbe essere prossimo alla fine di un percorso che, indirizzato soprattutto verso il risanamento del debito pubblico, ci sta portando al disfacimento di tutte quelle tutele che faticosamente sono state erette a salvaguardia del nostro patrimonio culturale ed etico. Non servono i numerosi proclami che esso ci propina, attraverso un prorompente battage pubblicitario, ad assicurarci il superamento della crisi che ci coinvolge in maniera così pressante.

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CHI TIRA E CHI MOLLA…

“L’estate sta finendo, un anno se ne va” diceva una canzone di molti anni fa. E, finita l’estate, stiamo rientrando nella routine di tutti i giorni ma non è un rientro come quello degli altri anni perché per tanti la situazione finanziaria o lavorativa non è tranquilla, anzi. La radio, le televisioni, i quotidiani da mesi, ormai, ci stanno continuamente bombardando – fino alla nausea – con le notizie sulla situazione finanziaria, gli sbalzi dello spread, le contrarietà dei banchieri agli interventi della BCE per salvare l’euro e i Paesi sull’orlo del fallimento.

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La Pubblica Amministrazione italiana sotto la scure del Governo: ma ando’ vai se la riforma non ce l’hai?

Con la conversione del decreto legge “Disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati” – un bel titolo da impostori – si é conclusa sotto il solleone la prima tappa del lungo viaggio dell’Italia verso il taglio della spesa pubblica.
La seconda tappa di fine estate è già pronta, ma ciò che non s’intravede è l’inizio di un percorso di riforma, con l’obiettivo del rinnovamento sociale ed economico del sistema-Paese.
Esso non é stato individuato né dal Parlamento, né dal Governo dei professori, né dalle forze politiche e tanto meno possono auspicarlo i cittadini, avviati come sono non sul cammino della speranza, ma verso l’unica certezza del rattrappimento dell’organizzazione sociale e la disperata incertezza delle condizioni di vita presenti e future.

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L’INVARIANZA DEI SERVIZI AI CITTADINI …… nonostante la spending review ?

Il titolo è legato alle riflessioni sugli effetti dell’art. 2 del Decreto Legge 95/2012, meglio noto come “spending review”, deriva da quello ad esso attribuito dal Governo: “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”. È superfluo ricordare che non condividiamo quasi nulla delle iniziative assunte dal Governo in tema di “spending review”, in quanto si reitera il troppo facile assalto alla diligenza su cui viaggiano, impossibilitati a scendere, i lavoratori pubblici e i pensionati, lasciando liberi i soliti noti di continuare la loro bella vita. Riteniamo, tuttavia, che sia nostro compito contribuire ad una corretta lettura delle disposizioni di legge che riguardano i Lavoratori del cd. Parastato e, quindi, evidenziamo che l’art. 2 del citato D.L., per parlare di “Riduzioni delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni”, usa, come suol dirsi, il bastone e la carota……

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TRAVET ? NO, GRAZIE – Dalla parte del servizio pubblico

“Da siringhe a travet, tutti i risparmi” titola l’ANSA in questi giorni nell’inserto sulla spending review. Travet?!? Chi sono i “travet? La curiosità è presto soddisfatta, basta proseguire attivando il link: “Sono 24.000 i dipendenti pubblici in esubero”. Mi incuriosisco, voglio saperne di più. Da oltre 20 anni lavoro per un Ente pubblico, non sapevo di essere una “travet”; sono anche una sindacalista, mi sento coinvolta in prima persona. Scopro allora sul dizionario on line del Corriere della Sera che questo termine significa “impiegato diligente e puntuale, specialmente con valore ironico o spregiativo”. Ironico e dispregiativo? La cosa non mi piace affatto. “Da dove nasce questo termine?” ….

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SPENDING REVIEW: un’altra tappa verso la soppressione della funzione pubblica?

La considerazione sorge spontanea, alla luce degli effetti negativi che scaturiranno sulle amministrazioni pubbliche, in particolare su quelle del c.d. Parastato, dalla lettura dei provvedimenti appena varati del Governo ed ora all’esame delle Camere per l’approvazione finale. Come non parlare di soppressione o, meglio ancora, di volontaria, subdola, strisciante rinuncia all’esercizio di funzioni – di mission – che storicamente, per scelta culturale, potremmo dire civile, nel nostro Paese, sono state gestite dal “pubblico”. Così facendo si indebolisce, o si cancella, il diritto a servizi essenziali richiesti dai cittadini, e dal sistema produttivo, o li si rendono più inaccessibili, per gli alti costi che proprio le parti più deboli della società, quelle da tutelare per prime, quelle da sostenere nei momenti difficili – la disoccupazione, la malattia, la vecchiaia – non possono più sopportare. … .. .

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