“Non uscire in minigonna o sei colpevole”. Le donne vittime di violenza, spesso, lo sono due volte: la prima per mano degli uomini che ne abusano, la seconda per mano della società che le accusa di essersela cercata. Con il proprio comportamento, l’abbigliamento, i modi o un sorriso di troppo. La colpevolizzazione della vittima viene perpetrata dai media, nelle aule dei tribunali, sui social e nelle strade, aggiungendo dolore al dolore anziché restituire giustizia alla vittima o alla sua famiglia. “Non uscire in minigonna o sei colpevole”: è uno schiaffo, ad aprire la nuova canzone della cantante trevigiana. Ispirata dal caso di Giulia Tramontano, uccisa barbaramente dal proprio compagno mentre ne portava in grembo il figlio, “Che male c’è” allarga lo sguardo a tutte le vittime di violenza. Perché proprio mentre Jalisia presentava la sua canzone alle audizioni di Area Sanremo, veniva ritrovato il corpo senza vita di Giulia Cecchettin, ennesimo fiore reciso dal femminicidio. Il 2023 è stato l’annus horribilis per la violenza sulle donne, con un picco di casi senza precedenti. È a queste donne che Jalisia Dollson, figlia d’arte di un autore e interprete musicale, rivolge il suo pensiero, ma è alla società tutta che lancia un grido. Per scuotere le coscienze e dire un no unanime e senza sfumature. No a qualsiasi forma di violenza che annulli, incateni, costringa una donna a rimanere in una relazione attraverso la paura. “Vorrei chiedere aiuto ma non trovo la forza” è un rimprovero rivolto alla società civile, le autorità, i media, perché non facciano mai mancare il sostegno a una donna ferita e umiliata, che vorrebbe sottrarsi a una situazione di abuso, ma manca di riferimenti. Un rimprovero a tutti noi, perché non sottovalutiamo i segnali d’allarme che possiamo intravedere nel quotidiano, ma siamo pronti ad offrire ascolto e protezione.
La canzone, accompagnata da un videoclip che lascia il segno, arriva dritta al cuore, creando un’esperienza emotivamente importante. “Essere donna oggi è lottare ogni giorno per difendere la propria libertà” canta Jalisia, chiamando ad agire tutte le donne che ancora possono lottare, per onorare la memoria di chi, purtroppo, non può più difendersi. Con questo singolo la cantante veneta, classe ’99, si conferma artista poliedrica dalla sensibilità spiccata, non indifferente alle tematiche più spinose, che vengono abbracciate con un’espressività energica ed efficace. Nelle sue sonorità pop si riconoscono le influenze di Taylor Swift, Bruno Mars e The Weekend, rielaborate in una chiave fortemente personale.
di Giovanna Uccheddu