Il 5 febbraio si è tenuta la Conferenza Internazionale on line dal titolo: ”Religion, politics and culture in the papacy of Gregory XV Ludovisi (1621-1623)” per i Quattrocento anni dall’inizio del Pontificato.
Alla Conferenza, durata circa undici ore con partecipanti in varie zone del mondo e vari fusi orari, curata dal Dipartimento di Arti Visive dell’Università di Kutztown, Pennsylvania, e dal Professor Corey Brennan della Rutgers University, hanno dato il loro contributo eminenti studiosi e docenti di diverse Università: Ivica ČAIROVIĆ (Univ. Belgrade), Gloria CAMESASCA (Sondrio), Martina CATALDO (Univ. Bologna at Ravenna), Carol COFONE (Red Bank NJ), Pascal COTTE (Lumière Technology, Ponthierry), Laura GARCÍA SÁNCHEZ (Univ. Barcelona), Barbara GHELFI (Univ. Bologna at Ravenna), Jacqueline GIZ (Rutgers Univ.), Isabel HESLIN (Lehigh Univ.), Sonia ISIDORI (Boston Coll.), Christine KONDOLEON (MFA Boston), Pierette KULPA (Kutztown Univ.), Claudia LA MALFA (American Univ. of Rome), Denis LARIONOV (Belarusian State Univ.), Anthony MAJANLAHTI (Rome), Carlo MARINO (Rome), Chiara MATTEUCCI (Univ. Bologna at Ravenna), Raffaella MORSELLI (Univ. Teramo), Martin RASPE (Bibliotheca Hertziana, Rome), Pasquale STENTA (Univ. Bologna at Ravenna), David STONE (Univ. Delaware) , Daniel M. UNGER (Ben-Gurion Univ.) e Sua Altezza Reale Principessa Rita BONCOMPAGNI LUDOVISI (Roma, per il Discorso di apertura dei lavori).
Gli interventi degli studiosi si sono incentrati su una vasta gamma di aspetti: politici, diplomatici, teologici, culturali, del pontificato di Gregorio XV Ludovisi. I due anni circa di pontificato videro agire a Roma artisti della levatura dei pittori bolognesi Domenichino e Guercino. Il suo pontificato vide l’Europa dissanguata dal grande conflitto scoppiato con la defenestrazione di Praga del 23 maggio 1618 (la guerra dei Trent’anni). I centri nevralgici di quella profonda crisi erano nel momento del pontificato di Gregorio XV la Boemia e la Valtellina. Con la vittoria della Montagna Bianca (Bilá Hora) nei pressi di Praga, l’8 novembre 1620 la Lega cattolica, con le truppe dell’imperatore Ferdinando II e del duca di Baviera Massimiliano, aveva sconfitto Federico V del Palatinato, il “re d’inverno” di Boemia. La Santa Sede si mosse con decisione affinché la quinta voce elettorale, che sin dal Medioevo era unita al Palatinato del Reno, fosse conferita ad un principe cattolico, per evitare che mutassero gli equilibri (quattro cattolici e tre protestanti) all’interno del collegio elettorale del Sacro Romano Impero.
Come segno di riconoscenza, nel 1623, il nuovo principe elettore trasferì la Biblioteca Palatina dalla città di Heidelberg, espugnata da Tilly il 16 settembre 1622, a Roma, dove venne accorpata alla Biblioteca Vaticana.
Di seguito l’intervento di Carlo Marino dal titolo: “A sign of gratitude to Gregory XV: The relocation of the Palatine Library from the city of Heidelberg to Rome”.
di Carlo Marino