Ancora una volta Salerno ha accolto il Consiglio Nazionale della Confederazione CISAL.
I tre giorni di lavoro sono stati allietati da un timido sole che, insieme alla vista del mare, ha destato i primi desideri di primavera e ciò nonostante che il litorale fosse costantemente sferzato dall’incrocio della brezza marina con l’aria gelida scesa dai monti ancora innevati, che fanno da cornice alla costa.
La relazione del Segretario Generale Francesco Cavallaro (NELLA FOTO) ed il successivo dibattito sugli argomenti all’ordine del giorno, sono stati preceduti da un apprezzatissimo seminario di approfondimento tecnico, di altissimo livello, sulle novità introdotte dal “Jobs Act”. L’iniziativa è stata inserita nell’ampia offerta formativa sulla quale la CISAL sta investendo per assicurarsi dirigenti sindacali sempre più in grado di assistere i lavoratori.
Nel suo intervento e, con ancor più forza, in replica, il Segretario Generale ha posto all’attenzione il tema della rappresentanza e della rappresentatività.
La CISAL, infatti, da sempre ha rimarcato la mancata attuazione del disposto costituzionale previsto dall’articolo 39.
Al Consiglio nazionale, infatti, Cavallaro ha detto con chiarezza che la nuova sfida della CISAL sarà quella per l’affermazione delle “libertà responsabili”, imponendo un modello di sindacato serio, trasparente, competente e, appunto, responsabile.
Un sindacato al servizio dei lavoratori stanchi delle finte tutele perché, più che mai, bisognosi di difensori dei diritti e degli interessi di chi crede fermamente nell’insostituibile ricchezza del “capitale” lavoro.
Ciò anche ripartendo con forza dal “territorio”. È questa, infatti, la parola d’ordine più volte ribadita da Cavallaro in sala, che ha anche annunciato l’avvio di un serrato confronto con le federazioni nazionali per mettere a punto nuove linee guida organizzative.
Dopo l’ampio dibattito e l’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo e di altre delibere, è seguita la replica del Segretario Generale.
In materia di “equità previdenziale”, ha ricordato Cavallaro, chiara la ricetta della Cisal: “Reale e definitiva separazione tra previdenza e assistenza affinché le prestazioni di natura assistenziale, quelle non coperte da versamenti contributivi, siano a carico della fiscalità; ripristino di un sistema di aggancio delle pensioni all’andamento delle retribuzioni dei lavoratori attivi; eliminazione delle disparità di trattamento fiscale sulle prestazioni dei Fondi complementari pubblici rispetto a quelle dei Fondi privati; riforma della tassazione delle pensioni”. Contro uno dei fenomeni più odiosi per una società democratica fondata sul lavoro, cioè l’evasione fiscale e contributiva la proposta di riforma fiscale della Cisal intende introdurre strutturalmente nel sistema fiscale il cosiddetto ‘contrasto di interessi'”.
Un passaggio importante è stato quello sul pubblico impiego. In particolare, ha ricordato Cavallaro, che “.. non bisogna difendere i fannulloni, che vanno invece emarginati, ma neppure commettere l’errore di far passare il falso messaggio che nella Pubblica Amministrazione nessuno lavora!!”.
Durissimo il giudizio sull’accordo truffa firmato da Cgil, Cisl, Uil e, a ruota, dalla Confsal, che la Cisal ha contestato, sin dalla vigilia, perché finalizzato solo a sponsorizzare il referendum costituzionale. Il sindacato, ha poi rimarcato Cavallaro, è anche e soprattutto solidarietà, ricordando e rilanciato la raccolta di fondi promossa dalla CISAL a favore dei terremotati del Centro Italia.
Il Segretario Generale, poi, ha denunciato lo stato di abbandono e confusione nel quale versa il Paese, con una disoccupazione galoppante, che rischia di esplodere alla fine del 2017 quando le imprese tenteranno di sbarazzarsi dei dipendenti assunti con gli sgravi contributivi, e con un debito pubblico che cresce nonostante la sindrome di tagliare indiscriminatamente tutto.
Anche contro l’attacco alla dignità dei lavoratori si rivolgerà con forza l’attività della CISAL.