Il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione è in corso ormai da molti anni e, fortunatamente, è ormai giunto ad un punto importante.
Digitalizzare significa incrementare l’efficienza, come anche la trasparenza e l’economicità, tutti principi a cui la Pubblica Amministrazione è oggi chiamata ad ispirarsi.
I vantaggi della digitalizzazione sono evidenti, o meglio risultano evidenti a chi, alcuni anni addietro, era chiamato ad interfacciarsi con i servizi pubblici in maniera classica: lunghe code agli uffici, la necessità di spostarsi per raggiungere la sede di riferimento, servizi grossolani, anche per via del caos che veniva inevitabilmente generato dall’utenza, e via discorrendo.
Oggi la digitalizzazione è riuscita a migliorare in maniera importante la Pubblica Amministrazione, rendendo molto più semplice la vita dei cittadini; non bisogna peraltro dimenticare che se per alcune persone usufruire di determinati servizi in modalità telematica è semplicemente comodo, per altre può essere addirittura provvidenziale, avendo dei seri problemi che rendono loro difficile potersi spostare.
Come si diceva, quello della digitalizzazione è un vero e proprio percorso che la Pubblica Amministrazione ha intrapreso e che, si spera, possa ottimizzarsi ulteriormente negli anni a venire.
A livello normativo, un punto di partenza assai prezioso è stato senz’altro il D.P.R. del 28 dicembre 2000 n.445, il quale fornisce delle disposizioni in materia di documentazione amministrativa.
La norma, tratta ad ampio raggio ciò che concerne la documentazione amministrativa, con un particolare riguardo verso documenti amministrativi, dunque rappresentazioni di atti di natura amministrativa di molteplici tipologie, e documenti informatici, quindi rappresentazioni informatiche di atti o dati cui è conferita rilevanza giuridica.
In tale D.P.R. si specificano diversi aspetti molto rilevanti che riguardano, in modo più o meno diretto, il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione; ciò che è rilevante sottolineare è il fatto che viene data piena validità ad atti e documenti trasmessi per via telematica, stesso dicasi per sottoscrizioni, stipule di contratti e molti altri processi amministrativi.
Tra le più recenti sfide che la Pubblica Amministrazione ha avuto modo di cogliere vi è quella dello SPID, Sistema Pubblico di Identità Digitale, un’identità telematica con cui il cittadino può accedere in maniera unitaria ai vari servizi proposti dalla Pubblica Amministrazione, senza che vengano previste autenticazioni diverse per ente e/o per sito web di riferimento.
Come si diceva, i benefici che la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione sa garantire alla collettività sono enormi, ed è improbabile che qualcuno possa obiettare a tale riguardo.
Come tutte le novità, ovviamente, è necessario cogliere delle “sfide”, le quali possono rivelarsi laboriose in principio ma, una volta affrontate, sanno garantire grandi migliorie all’intera popolazione.
La sfida più grande è senz’altro quella di fare in modo che tutta la popolazione abbia delle competenze digitali tali da poter fruire dei vari servizi garantiti dalla Pubblica Amministrazione, e da questo punto di vista l’attenzione va rivolta principalmente alle fasce meno giovani.
Una persona poco alfabetizzata a livello digitale potrebbe avere difficoltà nell’effettuare le operazioni informatiche necessarie, senza trascurare il fatto che vi è anche una parte non trascurabile di popolazione che non possiede un computer o un altro strumento collegabile alla rete, magari per motivi economici o per via di una scarsa attitudine all’utilizzo di strumentazioni digitali.
Per fronteggiare tali problemi, dunque, la chiave non può che essere la formazione: è grazie alla formazione che i cittadini possono acquisire le competenze tecniche necessarie per operare in maniera digitale, senza trascurare il fatto che in questo modo è possibile anche scongiurare eventuali rischi informatici.
Una persona con scarse competenze informatiche, ad esempio, potrebbe facilmente incappare nelle “esche” del phishing, reputando come attendibili dei messaggi di posta elettronica che in realtà non lo sono affatto.
Una formazione digitale ben eseguita è quella che sa anche mettere in guardia da tali minacce, specificando che i messaggi di posta elettronica attendibili sono quelli che provengono da determinate tipologie di indirizzo, si pensi agli indirizzi mail professionali proposti da società specializzate, e che non invitano a rilasciare dati personali dopo aver cliccato in determinati link.
di Sossio Moccia