Al via dal 5 luglio, Don’t you forget about me, progetto espositivo del collettivo Numero Cromatico per gli spazi della Sala Santa Rita a Roma, già Chiesa di Santa Rita da Cascia, che sorge nei pressi della scalinata dell’Aracoeli, sul luogo della medievale chiesa di S. Biagio de Mercato o “de Mercatello”, di fronte al Teatro di Marcello. È una chiesa barocca a pianta ottagonale realizzata intorno al 1653 su progetto dall’architetto Carlo Fontana, che per la sua facciata studiò particolari accorgimenti prospettici per una percezione diagonale anziché frontale.
Il progetto “Don’t you forget about me” è uno dei 12 progetti vincitori del “Bando di selezione Sala Santa Rita 2021” promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e affidato in gestione all’Azienda Speciale Palaexpo nell’ambito della sua missione di “Polo del contemporaneo”. L’idea che sta alla base di tale progetto è quella di mettere a disposizione degli operatori della Capitale uno spazio “aperto” nel quale sperimentare la convivenza dei molteplici fattori, diversi per natura o notorietà, che rendono Roma il luogo fertile della cultura contemporanea. È a questo fine, infatti, che l’Azienda Speciale Palaexpo ha voluto considerare e valutare progetti espositivi basati su opere d’arte proposte senza preclusione di alcun mezzo, invitando a partecipare artisti, critici d’arte e curatori, galleristi, comunità creative e associazioni, operatori culturali, sia pubblici che privati.
La mostra, è curata da Daniela Cotimbo e si avvale della collaborazione dell’associazione culturale Re:Humanism. Don’t You Forget About Me (2021) è un’installazione ambientale “site specific” studiata per gli spazi di Sala Santa Rita a Roma. La mostra è il risultato di un’indagine del collettivo sui meccanismi della percezione e su come questi possano essere manipolati e stimolati attraverso dispositivi artistici.
Per l’occasione Numero Cromatico utilizza e istruisce l’intelligenza artificiale per la creazione di epitaffi.
L’epitaffio, nella cultura classica, è un discorso commemorativo recitato da un oratore in onore degli eroi di guerra. Nella poesia moderna ha acquisito sempre più la forma di un testo breve utilizzato come descrizione sepolcrale, una vera e propria forma letteraria usata non solo dai cari dell’estinto ma anche da artisti, intellettuali e poeti.
Oggi Numero Cromatico rivolge gli epitaffi al pubblico allo scopo di interrogarlo sulla propria percezione, sulle proprie memorie, sul proprio ruolo sulla Terra.
Sfruttando le potenzialità generative dell’intelligenza artificiale, il collettivo interroga il pubblico anche su come tale media stia acquisendo un ruolo sempre più centrale nella produzione e diffusione di contenuti culturali.
Servendosi delle caratteristiche dello spazio espositivo, carico di connotazioni storico-religiose e di legami con l’agiografia della Santa a cui è titolato, Numero Cromatico concepisce un allestimento in cui tre stendardi in tessuto rifiniti a mano simulano, per dimensioni e disposizione, le grandi pale normalmente presenti nelle architetture sacre, rinunciando all’iconografia in favore di elementi cromatici e testuali.
Nello spazio, in diffusione, la voce del filosofo bolognese Franco “Bifo” Berardi recita alcuni epitaffi selezionati e avvolge lo spettatore in una dimensione perturbante che invita a generare molteplici relazioni con l’opera stessa.
Numero Cromatico è un centro di ricerca e produzione artistica fondato a Roma nel 2011 da un gruppo di ricercatori provenienti dal mondo delle arti visive e delle neuroscienze. Il gruppo parte da un approccio scientifico all’arte, con particolare attenzione alle più recenti scoperte neuroscientifiche e ad ambiti quali la neuroestetica, l’estetica empirica, la psicologia sperimentale, la letteratura e la comunicazione visiva. Fin dalla sua fondazione Numero Cromatico è editore della rivista Nodes, periodico sulla relazione tra arte e neuroscienze unico nel suo genere, ormai punto di riferimento per artisti e ricercatori di tutto il mondo. Oltre all’attività principale di ricerca, Numero Cromatico propone progetti artistici, espositivi, curatoriali ed editoriali, laboratori ed eventi divulgativi. Il centro ha sede a Roma all’interno di uno spazio sperimentale aperto al pubblico.
Il programma è promosso da Roma Culture e fa parte del programma Estate Romana 2021.
di Eleonora Marino