La FIALP CISAL, dopo anni, ha sottoscritto il CCNI dell’INPS per l’anno 2015.
Tra gli obiettivi raggiunti ci sono quello di un ulteriore consolidamento della parte economica fissa e continuativa e del miglioramento della “equità” nella ripartizione della retribuzione incentivante e del salario di professionalità tra i dipendenti dell’Istituto (proveniente dalle diverse realtà lavorative “confluite” in INPS), ottenuti unificando il TEP ed aumentandolo rispetto agli importi precedentemente erogati.
Tutto ciò anche grazie all’adeguamento del Fondo di Ente aumentato, rispetto all’anno 2014, di complessivi 55 milioni di euro. Resta inalterato l’acconto mensile del compenso incentivante.
Altro obiettivo importante è l’impegno a coinvolgere tutto il Personale nei passaggi interni alle Aree. A tal proposito le OO.SS. presenti al tavolo hanno ritenuto indifferibile l’attivazione di un tavolo permanente di confronto sul nuovo modello organizzativo, preso atto dell’assenza di proposte da parte dell’Amministrazione.
L’Amministrazione, poi, si è impegnata a sviluppare un Accordo nazionale per l’applicazione della banca delle ore, concordandone, in via sperimentale, l’attivazione in Regione Lombardia e Puglia, nonché in Direzione Generale.
A valle della sottoscrizione del CCNI il Coordinamento FIALP INPS ha indetto, per la giornata del 25 febbraio e contestualmente su tutto il territorio nazionale, le assemblee del personale per discutere delle tematiche legate al Contratto di Ente (in particolare la parte economiva e le selezioni jnterne), nonché di Nuovo modello organizzativo, Comparti di Contrattazione, rinnovo del CCNL e applicazione del D.Lgs 150/2009 c.d Legge Brunetta.
Tra i tanti lavoratori che hanno partecipato alle iniziative del Sindacato Autonomo sono emerse molte preoccupazioni ma anche tante proposte che la FIALP CISAL INPS rappresenterà ai tavoli negoziali nelle varie sedi competenti. Le apprensioni maggiori hanno riguardato:
l’assenza di una “governance” forte ed autorevole tale da rilanciare l’immagine dell’Istituto, rappresentando adeguatamente al Governo ed all’opinione pubblica le peculiarità e le necessità di una grande “Azienda” piena di energie e di donne e uomini che quotidianamente gli consentono di svolgere la fondamentale funzione sociale per il Paese;
il continuo generico attacco nei confronti dei lavoratori pubblici che, omologando tutta la P.A. su un giudizio totalmente negativo, vanifica i risultati di efficienza ed efficacia ottenuti e riscontrati da decenni dai Lavoratori dell’Ente;
la continua riduzione (emorragia) ed invecchiamento del personale, con carichi di lavoro in aumento, che comporta la necessita di una deroga al blocco del turn-over e di procedere con urgenza a nuove assunzioni;
l’ennesima misteriosa riorganizzazione dell’Istituto, con un progetto illustrato ai soli dirigenti e che, forse, non sarà mai oggetto di confronto con il Sindacato;
la riduzione dei comparti di contrattazione ed il possibile accorpamento a Ministeri e Agenzie fiscali che potrebbe comportare per l’Istituto una ulteriore perdita dell’autonomia prevista dalla L. 88/89 e con possibili nefaste conseguenze sulle retribuzioni e le “carriere” dei lavoratori dell’Inps;
la possibilità che con il rinnovo della CCNL si possa assistere ad una pervicace applicazione della Lg. 150/09 (c.d. legge Brunetta) che, nell’imporre percentuali prestabilite di personale (25-50-25%) destinatario dei premi incentivanti, con l’esclusione “a prescindere” di una parte di loro, vanificherebbe gli attuali accordi che disciplinano il sistema premiante in INPS, legato al merito e al conseguimento degli obiettivi produttivi, cassando, così, un quarto di secolo di esperienza contrattuale integrativa.
Tra le proposte scaturite dal confronto con i Lavoratori riportiamo:
la revisione del sistema di rilevazione della produzione;
il riconoscimento delle mansioni svolte dai colleghi di Area A e B, superando (all’interno del prossimo CCNL ) i vincoli relativi all’attivazione delle selezioni;
la richiesta ai Vertici dell’Istituto di sostenere la necessità di non perdere completamente il collegamento con la vigilanza ispettiva;
l’utilizzo del Fondo di Ente esclusivamente per il finanziamento della produttività, espungendo le voci legate all’assetto organizzativo dell’Istituto (es. le indennità..).