Il 7 giugno 2022 in Roma, nella sala della Protomoteca in Campidoglio si è svolto il premio legalità organizzato dalla Fondazione Legalità e Sviluppo intitolata al generale dei carabinieri Ignazio Milillo che per primo catturò il famoso boss mafioso Luciano Liggio.
La Fondazione Italiana per la Legalità e lo Sviluppo è stata costituita il 7 febbraio del 2006, ha sede a Palermo, è stata intitolata al generale Ignazio Milillo generale dei carabinieri, pluridecorato che è stato ferito nella strage di Bellolampo, in memoria dei suoi autorevoli trascorsi sia contro il bandito Giuliano e sia per la sua riconosciuta attività nella lotta alla mafia culminata con l’arresto a Corleone il 14 maggio 1964, dopo una latitanza di ben 16 anni. La Fondazione raccoglie quindi l’eredità del pensiero che fu del generale Ignazio Milillo che era volto a educare e divulgare le norme essenziali per il rispetto della legge e del giusto vivere civile. La sezione di Palermo della Fondazione è stata intitolata anche alla medaglia d’oro al valore civile Francesca Morvillo.
La Fondazione è riconosciuta quale ente di interesse ed è iscritta nel registro delle persone giuridiche private, le sue attività statutarie sono tese alla divulgazione conservazione e valorizzazione della lotta o di ogni forma delinquenziale e intende promuovere una coscienza sociale politica volta garantire con la massima efficacia il rispetto dei valori della legalità a fondamento delle libere società democratiche.
Dopo la pausa pandemica dovuta al covid la Fondazione ha ripreso la sua attività considerando che la lotta all’illegalità alla subcultura e a ogni forma delinquenziale non si deve basare solo sulla repressione ma deve estendere gli interessi culturali ed operativi a livello nazionale.
Tra gli eventi e i numerosi progetti a cui la Fondazione partecipa c’è anche la consegna del “Premio legalità” alle personalità che maggiormente si sono impegnate nel percorso della legalità e appunto nella Sala Protomoteca del Campidoglio è stato presentato il programma itinerante “Strada della sicurezza e della legalità oggi e domani” e contemporaneamente si è svolta la nona edizione dell’istituzionalizzato “Premio legalità”.
Durante la prima parte della manifestazione, dinanzi al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, al Consigliere Tommaso Amodeo, Presidente della Commissione Urbanistica Roma Capitale, a S. E. Dott. Guido Carlino, Presidente della Corte dei conti, e a tutti gli invitati, il Gen. CC (r) Dott. Giuseppe Fausto Milillo, Presidente dell’associazione ha messo in evidenza che il programma “Strade della Sicurezza e della legalità oggi e domani” è un programma itinerante, fedele negli scopi delle finalità statutaria volte alla denuncia dell’influenza della criminalità organizzata sull’economia. Questo programma ha lo scopo, inoltre, di combattere la recessione e promuovere crescita e sviluppo, a rafforzare e affiancare l’operato dello Stato con nuove sigle d’intesa appositamente ricercate dei vari protocolli di legalità per rendere le aziende e le imprese più resistenti agli interessi delinquenziali. Un programma che si impronta sull’educazione alla legalità, sul rispetto dell’Uomo e dell’Ambiente e ancor più sulla Sicurezza. Il Programma itinerante toccherà varie Regioni e Città d’Italia, collaboreranno e parteciperanno vari Enti, Istituzioni e Amministrazioni.
Sarà inoltre istituito un Osservatorio, oggetto di un accordo di partecipazione fra la Fondazione, Feder Manager Roma, e Federmanager Napoli, con lo scopo di assicurare maggiore tutela all’operato sociale, imprenditoriale, finanziario ed economico, nonché ad offrire e garantire il massimo livello di Cultura, Informazione e Protezione del Mondo Security.
Saranno, inoltre, predisposti migliori livelli di formazione su Business Continuity, Safety e Security Management, Sicurezza sul Lavoro, Protezione aziendale, Codici etici, Trasparenza e processi aziendali e, non per ultimo su Cyber Security, oggi punto vitale non solo per la sicurezza nazionale ma anche per le imprese, per la singola persona e tutta la Società.
Il Presidente della Fondazione ha presentato agli intervenuti S.E. Dott. Guido Carlino, Presidente della Corte dei conti, nel farlo ha ricordato che il padre, Generale Ignazio Milillo al Comando Provinciale dei Carabinieri, e, il padre del Dott. Carlino, Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Corleone, catturarono insieme nel 1964 il boss mafioso Luciano Liggio.
S.E. Guido Carlino ha sottolineato che questa occasione è importante per riflettere sulle tematiche dei valori della Costituzione, della vita pubblica, posti a garanzia dell’impegno civile dei cittadini, ai quali è annesso il principio di essere fedeli alla Costituzione, osservandone le Leggi.
I rappresentanti delle Pubbliche Amministrazioni devono garantire l’imparzialità della stessa Pubblica Amministrazione. La Corte dei conti, ha sottolineato, è garante imparziale dell’equilibrio economico e finanziario del settore pubblico, mediante l’esercizio delle funzioni di controllo di legittimità sugli atti della Pubblica Amministrazione, nonché un controllo sulla gestione per verificare l’efficienza e l’economicità rispetto agli obiettivi posti dalla Legge, questo per garantire i valori della trasparenza delle procedure dei conti pubblici. Soprattutto in un contesto dolorosamente segnato dalle conseguenze della pandemia, sul piano sociale ed economico, diventa essenziale svolgere le funzioni istituzionali, con onestà e trasparenza, assumendo, nelle proprie scelte, condotte improntate all’equilibrio e alla sobrietà, nel pieno rispetto delle Istituzioni e delle comunità in cui si è chiamati a operare. Augura alla Fondazione di poter proseguire le proprie finalità e le attività già svolte nonché ringrazia il Generale Milillo, Presidente della Fondazione.
È seguito l’intervento del Dott. Amodeo, che da subito ha sposato le iniziative e il programma della fondazione permettendo l’affiancamento diretto del Comune di Roma con la sua presenza e quella del Sindaco. Iniziative che a Roma Capitale saranno apportate con attenta convinzione e con spirito di massima collaborazione nel rispetto della linearità della trasparenza governativa.
Nella seconda parte dell’evento, sono stati consegnati i Premi Legalità.
Ha ritirato il Premio “Giornalismo d’inchiesta legalità” il Dott. Max Laudadio, reporter d’inchiesta “Striscia la Notizia”;
Premio “Impegno Legalità” all’Avv. Maria Cristina Grillo, Presidente Centro Ascolto S.O.S. Violenza
Premio “Mondo Cultura” all’Avv. Rita Neri Direttrice dell’Università E-Campus di Roma
Premio “Lavoro e Legalità” all’Avv. Gandolfo Maurizio Ballistreri Titolare Cattedra del Diritto del Lavoro Università di Messina, è anche accademico dell’International Academy of Social Sciences della Catholic University of New Mexico negli Stati Uniti, avvocato e già deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, è stato premiato “per il suo impegno scientifico e sociale in favore dei valori di lavoro e legalità”.
Premio “Ricerca Legalità” al Gen. CC(r) Dott. Luciano Garofano, Presidente Accademia Italiana di Scienze forensi
Premio “Ambiente e impresa” alla Dott.ssa Cristina la Marra, imprenditrice
Premio “Sicurezza e legalità” al Dott. Andrea Chitarro, Responsabile Security Snam e Presidente AIPSA
Premio “Donna Legalità” alla Dott.ssa Valeria Grasso, Imprenditrice, che ringraziando il Gen. Milillo, ha detto di essere emozionata perché questo premio va anche al marito e ai figli, per le minacce subite a causa del suo no alla mafia. L’assassino del Gen. Dalla Chiesa, le ha fatto sapere di averla condannata a morte, dal carcere. Ma bisogna diffondere la resistenza, chi denuncia non deve essere visto come un peso, ma come una risorsa per andare avanti.
Premio “Carriera Legalità” al Dott. Guelfo Tagliavini Presidente Tesav e Consigliere Federmanager Roma
Presenti al Premio il Dott. Alfredo Morrillo, già Procuratore della Procura di Trapani, e il Dott. Renato Cortese già Questore di Palermo e autore dell’arresto del capomafia Provenzano.
La conduzione della consegna dei premi è stata affidata al Dott. Giampiero Marrazzo, conduttore e giornalista RAI 3, figlio di Joe Marrazzo, giornalista d’inchiesta. Il Dott. Marrazzo ha ricordato il padre, in particolare, ha raccontato che durante il processo Andreotti-Brusca ricevette minacce di morte.
Alla fine, ha salutato gli intervenuti dicendo che bisogna diffondere la cultura sulla mafia istruendo i ragazzi, perché la mafia non ha paura del carcere, ma ha paura della cultura, attraverso la quale si trova il coraggio di dire No!
di Francesca Caracò