Dopo l’uscita di “Canale Paesaggi”, album che ha ottenuto un grande riscontro da critica, addetti ai lavori e pubblico, i Post Nebbia sono tornati dal 28 maggio con “Veneto d’estate”, un nuovo singolo pensato insieme a Nico LaOnda. È possibile ascoltarlo qui: https://backl.ink/146778207
Entrambi hanno il Veneto in poppa, da una parte i Post Nebbia, band rivelazione della nuova scena indipendente, dall’altro Nico LaOnda, songwriter di base a New York, ma che mantiene saldi i rapporti con la terra natia, grazie a una dieta quotidiana a base di spritz e amari, ma soprattutto grazie al suo ingresso nel roster di Dischi Sotterranei.
Chi sono i Post Nebbia e LaOnda? “Io e Carlo da fan dei reciproci progetti abbiamo cominciato a mandarci loop all’inizio della pandemia sotto i fantomatici nomi LAONDA LANEBBIA o POST MALONDA Da Padova a New York eravamo sulla stessa barca: produrre musica – ha dichiarato Nico LaOnda – Tra i sei o sette pezzi che abbiamo realizzato ne abbiamo scelto uno, Veneto d’Estate: un brano che gioca con la metrica dell’hook della traccia “Vento D’Estate” di Fabi-Gazzè e che prende a piene mani dai nostri principali ascolti: funk e R&B, psichedelia e pop ma soprattutto dalla nostra ossessione: i compositori di colonne sonore di film anni ’70.”
Post Nebbia è una band della nuova scena padovana nata dalle esplorazioni di home recording di Carlo Corbellini, classe ‘99. La band ha pubblicato il primo lavoro autoprodotto Prima Stagione a maggio del 2018. Si tratta di un album di 7 tracce con elementi della scuola psichedelica internazionale (Tame Impala, Arctic Monkeys, MGMT) che rimescola in un sound elettronico dai ritmi più serrati. Il tutto fa da sfondo a testi in italiano che raccontano suggestioni dai toni surreali. Prima Stagione viene inghiottito dalla nebbia della pianura padana e dopo alcuni mesi dalla sua uscita diverse realtà della scena notano la band segnalando il progetto tra le realtà più promettenti del 2019.
Dopo aver raccolto un riscontro positivo da parte di tutti gli addetti del settore, nei primi mesi del 2020 il gruppo viene segnalato tra le band più promettenti sia da rockit.it (CBCR) che da Rolling Stones (Classe 2020). Dopo l’uscita dei primi tre singoli Televendite di quadri, Vietnam e Persone di vetro, il 23 ottobre 2020 è uscito il loro secondo disco Canale Paesaggi per Dischi Sotterranei/La Tempesta Dischi. Un concept album sull’esperienza emotiva e sensoriale dello spettatore televisivo che fonde funk, ritmi ipnotici e alcune scelte melodiche di derivazione black, per dare vita a un pop psichedelico di rara eleganza che ha suscitato l’entusiasmo di pubblico e critica e ha conquistato la vetta delle classifiche delle maggiori riviste di settore e non.
“Veneto d’estate” è un singolo estivo atipico: un beat funky, ipnotico, a base di synth e chitarre, che gioca con le parole e il ritornello di “Vento d’estate” di Fabi-Gazzè e trova ispirazione nelle colonne sonore dei film anni ’70, cullato da un cantato disilluso e annoiato. Un brano ironico che attraverso l’utilizzo sagace di calembour parla della lenta, afosa e sofferente estate veneta e di come le sedie di un bar e un buon amaro siano l’unica soluzione per affrontare la calura, la noia e le zanzare.
“Veneto d’Estate, uccido le zanzare voi che fate?
Veneto d’inverno, seduto al bar invoco il Padre Eterno”
“Con Nico abbiamo iniziato a sentirci l’anno scorso e a mandarci materiale per lavorare a un insieme di canzoni, scegliendo poi di concentrarci su questo beat funky che avevo in dispensa da un po’. – ha raccontato Carlo Corbellini. Nico ha avuto l’idea per il ritornello e la metrica della strofa e pezzo dopo pezzo è nata questa canzone che parla sostanzialmente di bere al bar e di soffrire per la lentezza della vita, mentre si è immersi in quello che è notoriamente il contesto climatico peggiore in Italia, e di conseguenza invocare invano il nome dell’altissimo”.
di Eleonora Marino