Il Cinema dei Movimenti è un evento che ha avuto luogo mercoledì 9 e giovedì 10 dicembre, in diretta streaming a partire dalle ore 15:00, sul canale YouTube dell’AAMOD e sulla pagina FB ufficiale di AAMOD e Fondazione Gramsci.
È stato selezionato un numero limitato di film – fiction e documentari – particolarmente rappresentativo, che ha offerto l’opportunità di costruire intorno ad ognuno di essi, un’occasione di confronto e di riflessione.
Il Cinema dei Movimenti, quarta edizione del “progetto e le forme di un cinema politico” organizzato dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e Fondazione Gramsci, in collaborazione con Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Casa del Cinema di Roma, Istituto Luce Cinecittà, Sapienza Università di Roma e Università Roma Tre si è proposto l’obiettivo di esaminare la portata ed il significato di tutti quei momenti collettivi a carattere politico-sociale (i movimenti per la pace e i movimenti ambientalisti, Genova G8, “i girotondi”, il movimento delle donne, fino all’attuale movimento Fridays for future, per l’ambiente e per la salvezza del pianeta), che nel corso degli ultimi decenni hanno coinvolto migliaia di persone, mettendo in evidenza il protagonismo di nuovi soggetti della comunicazione, dell’informazione e del cinema nel suo complesso.
Nell’individuazione dei movimenti sono stati presi in considerazione quelli che hanno manifestato una loro intenzione di raccontarsi in modo alternativo rispetto alle narrazioni dei media ufficiali.
Il panorama della rassegna si è concentrato essenzialmente sull’Italia, ma ricordando anche alcuni significativi riferimenti internazionali, come la protesta a Seattle con il famoso film di Stuart Townsend La battaglia di Seattle (Nessuno li può fermare), le primavere arabe, il World Social Forum di Porto Alegre e di Firenze.
In particolare, il movimento che manifestò a Genova durante il G8 è stato analizzato come momento fondamentale di una nuova presa di coscienza di masse giovanili e, contemporaneamente, della transizione tra la pellicola e le nuove tecnologie audiovisive portatili e dunque più in generale, tra tecnica e politica nell’epoca dell’immagine digitalizzata.
di Eleonora Marino