La Puglia ha accolto alla vigilia delle festività natalizie l’unico festival al mondo interamente dedicato alla danza New Butoh, giunto quest’anno alla sua settima edizione. In programma presso l’Auditorium San Giacomo di Ruvo di Puglia (BA), è stato incentrato sulla danza Butoh giapponese: il New Butoh è frutto di una rielaborazione basata sulla danza contemporanea di Sayoko Onishi, fondatrice del metodo New Butoh. A portare in Puglia, e dirigere la rassegna, Mimma Di Vittorio, docente di Tecniche di Espressione e Consapevolezza Corporea presso il Conservatorio Scontrino di Trapani, direttrice della New Butoh School di Ruvo. Come spiega la direttrice, “La Danza New Butoh, lungi dall’essere uno spazio per esibire la forza fisica e la mera tecnica, è uno spazio dove i danzatori si raccontano. Come diceva la Bausch ‘Non è importante come i danzatori si muovono ma cosa li muove. Le tematiche sono i bisogni, le paure, le speranze’. I racconti di vita dei danzatori incontrano così le storie della società attuale. Storie vere, carnali, di guerra, di nascita e morte, di conflitti interiori, di sogni infranti, di forza interiore, di resilienza, di identità”. La precedente edizione era dedicata a Dora Dioguardi, promessa della ginnastica e della danza, vittima nel 1951 di femminicidio, mentre quest’anno la rassegna è stata intitolata al contrabbassista tedesco d’avanguardia Peter Kowald, musicista scomparso nel 2002. A inaugurare la rassegna il 15 dicembre “Stripsody and other stories” con Gianna Montecalvo (voce solista), seguito da “Man’ok ad hoc”, con Emmanuel Fleitz (basso elettrico e contrabbasso solo). Nella seconda giornata in calendario “Kwaidan” con Sayoko Onishi (danza) ed Emmanuel Fleitz (contrabbasso), a cura della Compagnia Man’ok & Cie. Il 17 dicembre “Splendore”, a cura dei milanesi Compagniakha, con protagonisti Kea Tonetti (danza e voce) e Tivitavi (musica), mentre il 18 dicembre, è stata la volta di Pierrot era Donna con Raffaella Giancipoli (testi), Mimma Di Vittorio (danza), Joseph D’Ingeo (fotografie), Marianna Turturo (lettura), Alessandro Pipino organetto e lama sonora. In chiusura, il 19 dicembre, una serata dedicata a un Convegno sulla danza New Butoh, con interventi di Léone K. Salinas Muñiz, ricercatrice e danzatrice, Sayoko Onishi, fondatrice del New Butoh, Marianna Turturo, moderatrice. Un dibattito che coinvolge New Butoh School e Universidade de Porto Rico, nell’ambito di uno scambio intercontinentale tra America-Asia-Europa. Mimma Di Vittorio, annunciando l’iniziativa, ha voluto aggiungere che “Oggi il pubblico ha bisogno di tornare a sentire che si muove qualcosa dentro di sé mentre si assiste ad uno spettacolo. Se la gente sente qualcosa è un miracolo e significa che la gente è salva. La propria vita non è più nel fango mascherato di falso buonsenso e malata normalità. Sente che la gente può, che tutti possono reagire, fare, per sé, per gli altri. Il danzatore New Butoh esprime questa missione attraverso la danza; la sua preparazione su questo è ineccepibile come un’autobiografia”.
di Paolo Arigotti