Per intenderci Inps, Inail e Istat costituiranno la società “3-i SpA” a capitale interamente pubblico, finalizzata allo sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore delle pubbliche amministrazioni centrali.
La Camera dei deputati, il 29 giugno scorso, ha approvato il disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) (Approvato dal Senato) (C. 3656).
Con il varo definitivo di questo disegno di legge, oltre a quanto già sopra riportato, ci sono interventi sulla pubblica amministrazione che di seguito elenchiamo:
- Piano integrato di attività e organizzazione
- Piani dei fabbisogni di personale delle amministrazioni pubbliche
- Proroga delle procedure di stabilizzazione nella pubblica amministrazione
- Nuove procedure concorsuali nella pubblica amministrazione
- Passaggio diretto di personale tra pubbliche amministrazioni diverse
- Mobilità
- Comandi e distacchi
- Procedure straordinarie di inquadramento in ruolo
- Codice di comportamento dei pubblici dipendenti
- Parità di genere
- Conferimento di incarichi per il Piano nazionale di ripresa e resilienza a lavoratori in quiescenza
- Modalità speciali di reclutamento per l’attuazione del PNRR
- Acquisizione dei servizi cloud infrastrutturali
- Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
Ritornando alla costituzione della società 3-i S.p.A., possiamo affermare che il legislatore ha posto il fine di conseguire gli obiettivi indicati nella Missione 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La società svolge le proprie attività a favore dell’INPS, dell’INAIL, dell’ISTAT, della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e delle altre pubbliche amministrazioni centrali. Il capitale sociale della società 3-I S.p.A., pari a 45 milioni di euro, è interamente sottoscritto e versato, in tre rate annuali, dall’INPS, dall’INAIL e dall’ISTAT, nella misura di un terzo per ciascun ente.
Perché nasce questa società? Per conseguire gli obiettivi indicati nella Missione 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza di cui al regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, con particolare riguardo alla misura R 1.2.” che, lo ricordiamo, riguardano aspetti di “infrastruttura digitale” che prevedono la migrazione al cloud delle amministrazioni, l’accelerazione dell’interoperabilità tra gli enti pubblici e lo snellimento delle procedure secondo il principio “once only”e il rafforzamento delle difese di cybersecurity. Ma anche l’estensione dei servizi ai cittadini, “migliorandone l’accessibilità e adeguando i processi prioritari delle Amministrazioni Centrali agli standard condivisi da tutti gli Stati Membri della UE”.
Si evince la priorità delle risorse all’assetto strutturale tecnico/sistemico (cloud, strumenti operativi, interconnessioni, etc..), quindi il progetto è la creazione di una Piattaforma Nazionale dei Dati in amministrazioni pubbliche diverse. Ecco perché ci vuole una regia di gestione, indispensabile, oltre alla tecnologia anche una strategia complessiva di sistema pubblico per affrontare i vari temi.
Questo, però, potrà far scemare nelle amministrazioni pubbliche le risorse tecnico-professionali informatiche interne, capaci di gestire in autonomia le operazioni di analisi delle procedure e di predisposizione dei software di supporto, anche se era stato già intrapreso la strada dell’acquisto di forniture esterne (hardware e software).
Prendiamo a esempio, l’Inps: negli anni ’60, ’70 e inizio ’80 del secolo scorso, nel quale, affianco a una prevalente gestione “antica” delle procedure, si avviò la prima informatizzazione; esperienza d’avanguardia ispirate e dettate da pionieri innovatori (direttore generale Gianni Billia) con la telematica e la gestione automatizzata della liquidazione e del pagamento delle pensioni. L’Inps operò con risorse tecnico-professionali informatiche interne, capaci di gestire in autonomia le operazioni di analisi delle procedure e di predisposizione del software di supporto. Altri tempi.
Ritornando ad oggi, era digitale, si rileva l’assenza di risorse informatiche professionalizzate interne e quindi amministrazioni pubbliche con grande debolezza strutturale e carenza degli interessi generali della collettività. Il risultato, voluto, è che risulta un soggetto pubblico incapace per definizione di curare la migliore qualità dei servizi affidati e di garantire livelli di spesa controllati.
Si vuol far osservare anche un’altra questione fondamentale, nel PNRR non c’è nessun punto in tema di reclutamento di professionalità tecnico informatiche pubbliche, necessarie per gestire le procedure digitalizzate. È un vuoto programmatorio e attuativo con elementi di grave debolezza di tutto l’impianto innovatore dei servizi pubblici informatici.
Pertanto, insufficienti risorse informatiche ben retribuite e di alto profilo professionale, come si può pensare a un processo di digitalizzazione degli uffici pubblici realmente vincenti?
Ecco, quindi, una governance condivisa in tre (Inps, Inail e Istat) nella progettazione e nell’implementazione dei progetti informatici.
Non dimenticate che i 3 Istituti hanno già da anni intrapreso un percorso comune al servizio dell’intero sistema paese e che il progetto 3ì costituisce un punto di partenza per il raggiungimento di obiettivi ambiziosi posti dal PNRR in termini di innovazione e digitalizzazione.
di Sossio Moccia