Tre appuntamenti imperdibili con un visionario e coinvolgente evento adatto a ogni fascia d’età, da chi ricorda le prime mitiche consolle ai più giovani gamers esperti di xbox o dell’ultima versione di playstation. È Jazz is a (video) game, progetto articolato e interdisciplinare che è stato presentato da due giovani orchestre – la Young Art Jazz Ensemble diretta da Mario Corvini e la Colours Orchestra diretta da Massimo Morganti – il 6 novembre in anteprima nazionale alla 45° edizione del Roma Jazz Festival in Auditorium Parco della Musica, il 7 novembre a M9 – Museo del 900 di Mestre e il 14 novembre al Teatro Caio Melisso di Spoleto.
Jazz is a (video) game è un concerto multimediale in cui i due ensemble si confronteranno con i machinimas, opere che si situano all’incrocio fra videoarte, cinema sperimentale e animazione digitale open source, realizzate utilizzando frammenti e sequenze di celebri videogames – come GTA Gran Theft Auto, Flight Simulator, Traindrive, The Hunter, Chernobilyte, Backbone, The Longest Road on Earth.
Il jazz, linguaggio atemporale che si sposta fluidamente da decennio a decennio, è sempre stato in grado di interpretare i cambiamenti sociali in atto, costantemente all’avanguardia nel relazionarsi di volta in volta all’innovazione tecnologica (il grammofono, il vinile, il cinema, i video), determinando un rapporto lungo e fecondo con le immagini e la dimensione visuale.
Le musiche sono state composte da alcuni componenti delle due orchestre, dal Corso di Musica Applicata del Conservatorio di Santa Cecilia e della Scuola di Alta Formazione la Saint Louis Music College. In questo preciso momento storico in cui giovani e giovanissimi musicisti si stanno liberando dal passato, portando avanti un approccio al jazz nel segno della leggerezza, le big band e le formazioni orchestrali sono sempre di più un luogo di progettualità e ricerca, uno strumento per diffondere la conoscenza di questo genere musicale e per coinvolgere i nuovi pubblici.
Il progetto è finanziato dal Ministero della Cultura, sostenuto dalla IMF Foundation e promosso da tre importanti realtà culturali: Venetojazz, Visioninmusica e Roma Jazz Festival, membri della Associazione Nazionale Italian Jazz Platform. Si avvale della consulenza dello scrittore, docente e direttore artistico del Milan Machinima Festival Matteo Bittanti e vede anche la partecipazione internazionale di importanti videomakers come Benoit Paillé, Jordy Veenstra, Riccardo Retez, Luca Miranda, Florian Krepcik, Ashford Philip Ciampà.
di Eleonora Marino