Dal 25 al 27 febbraio 2022, nei giorni in cui l’Europa rimaneva sgomenta per l’insorgere di un sanguinoso conflitto suI proprio territorio, una voce si è levata da Firenze dove i Vescovi e Sindaci del Mediterraneo si sono riuniti raccogliendo l’aspirazione e il coraggio di Giorgio La Pira (Pozzallo, 9 gennaio 1904 – Firenze, 5 novembre 1977) nell’operare per la pace e l’unità dei popoli. I Sindaci del Mediterraneo, invitati dal Sindaco di Firenze Nardella, si sono radunati nel capoluogo toscano, per studiare e lavorare per la pace, la giustizia e la convivenza fraterna nelle loro città.
Incontrandosi insieme ai Vescovi, alla fine dei rispettivi lavori, essi hanno constatato i benefici che provengono dall’intensificare le collaborazioni nelle proprie città al fine di preservare la giustizia, rafforzare la fraternità e il rispetto di tutti i cittadini e le comunità culturali e religiose ivi presenti. Da tale proficuo incontro, mai prima
realizzato, è nata la Carta di Firenze, un documento che racchiude un accordo su alcuni ideali e valori ai quali ispirare il futuro cammino, diminuire discriminazioni e violenze e aprire orizzonti di speranza delle giovani
generazioni.
La Carta di Firenze, si ispira profondamente all’eredità di Giorgio La Pira, l’ex Sindaco di Firenze, che già negli anni Cinquanta promuoveva il dialogo interculturale e interreligioso tra le Città e, in particolare,
tra le Città del Mediterraneo. Il Mediterraneo è stato storicamente il crocevia delle culture europee e dell’Asia occidentale, dell’emisfero settentrionale e meridionale e può ricoprire un ruolo
cruciale per la pace e lo sviluppo delle nazioni attraverso la cooperazione tra le sue città e le sue comunità religiose. Questo mare, secondo quanto scritto nella Carta di Firenze, non può e non vuole essere luogo di conflitto tra forze esterne.
I leader politici e religiosi delle città mediterranee, guidati da un’aspirazione condivisa si sono impegnati a porre la persona umana al centro dell’agenda internazionale perseguendo la pace, proteggendo il pianeta, garantendo prosperità, promuovendo il rispetto e la dignità dei diritti fondamentali di ogni individuo, anche attraverso la promozione di obiettivi di sviluppo sostenibile e l’accordo di Parigi sul clima.
L’area mediterranea deve affrontare, oltre a conflitti bellici, sfide quali il cambiamento climatico, i flussi migratori e la povertà per cui, valorizzare e promuovere il ruolo delle città e il dialogo tra le sue comunità civiche e religiose, offre un contributo essenziale ad affrontare tali sfide.
Sempre nel documento approvato a Firenze si riconoscono la diversità del patrimonio e delle tradizioni dell’area mediterranea come patrimonio condiviso per tutta l’umanità.
E tutti i valori naturali, ambientali, culturali, linguistici e religiosi del Mediterraneo, materiali e immateriali, sono considerati come fonti di dialogo e unità tra i popoli e dovrebbero essere protetti e trasmessi alle generazioni presenti e future.
Nel documento si sottolinea, tra l’altro, l’importanza di un impegno educativo che parta dai bisogni primari, comuni a tutti gli esseri umani, e che possa guidare i giovani nel cammino che conduce al desiderio del bene, dell’amore, della giustizia e della libertà.
Un ruolo chiave viene infine affidato alla diplomazia a livello urbano nella promozione di uno sviluppo umano
integrale e sostenibile, basato sul rispetto della dignità e dei diritti fondamentali di ogni essere umano.
Sindaci e Rappresentanti delle comunità religiose si sono impegnati a dialogare e mobilitare risorse per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile a favore della cooperazione
internazionale, del dialogo interculturale e interreligioso, del rispetto di ogni individuo attraverso una più equa condivisione delle risorse economiche e naturali.
È una luce di speranza nel momento più buio della storia contemporanea.
di Carlo Marino