È stato pubblicato per i tipi della Società editrice Il Mulino il volume dal titolo: “La Cina di oggi in otto parole”. L’autrice è Beatrice Gallelli, docente di Lingua e traduzione cinese all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
La Cina, che per molti è il frutto di una cultura millenaria e per altri solo il più grande mercato di beni e servizi del mondo, è ormai protagonista indiscussa dello scenario geopolitico globale.
Il volume prende in esame otto parole chiave del discorso politico cinese portato avanti dall’attuale dirigenza guidata da Xi Jinping.
Parole dal significato all’apparenza semplice celano, però, una complessità semantica stratificata nel tempo: ciascuna è stata coniata, introdotta o reinventata tra Ottocento e Novecento come risultato di un processo di “traduzione alla modernità” europea.
Riassumere le realtà sociali, politiche e culturali della Cina contemporanea in poche parole ha imposto all’autrice delle scelte, talvolta forti, per dare una visione di insieme atta a stimolare la riflessione sui processi in corso oggi alla luce dell’evoluzione storica del paese e delle sue connessioni globali.
Le parole prese in esame dalla studiosa sono: Fuqiang: prosperità e potenza, che nata con Deng Xiaoping, ha contribuito alla trasformazione della Repubblica Popolare Cinese da paese grande a paese potente.
Poi, “nazione cinese”: parola con la quale si è volutamente reinventata la Cina e l’analisi dell’autrice, in questo caso, si sofferma sul quesito apparentemente semplice “A chi si rivolge Xi Jinping quando parla?”.
Altro termine importante nella Cina di oggi è “Sviluppo”, con il significato intrinseco di “sviluppare le forze produttive” nell’era delle riforme e dell’apertura.
“Armonia” poi è la parola che implica l’“armonizzazione della relazione tra città e campagna” e l’armonizzare l’uomo con il resto della natura, ma anche l’armonizzazione della relazione tra capitale e lavoro.
“Armonia” si collega al termine “Civiltà” parola che è usata anche per definire il miglioramento della qualità della popolazione cinese e, inoltre, civiltà viene utilizzata con l’accezione di “dispositivo soft” della diplomazia cinese.
“Spirito” è poi la parola attraverso la quale si vuole costruire una civiltà spirituale e combattere l’inquinamento spirituale. Lo spirito cinese è una parola usata dal leader Xi Jinping.
La parola “Popolo” viene associata nella mente al leader Xi Jinping: uomo del popolo e l’autrice cerca di chiarire cosa o chi è il popolo cinese oggi.
Ultima parola presa in esame è “Democrazia”: democrazia elettorale con caratteristiche cinesi? Democrazia consultiva socialista?
Il volume aiuta a comprendere, in maniera chiara ed esauriente, alcune sfaccettature di un paese incredibilmente poliedrico e in sempre più rapida evoluzione.
di Carlo Marino
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