Folta la delegazione della FIALP che ha partecipato alla tre giorni di lavoro del Consiglio Nazionale della Confederazione CISAL.
Oltre ai Consiglieri Generali Michele Di Lullo (Vice Segretario Vicario Fialp), Arturo Giambelli e Francesco Savarese (Vice Segretari Generali Fialp), Giuseppe Cusano (Segretario Unione Milano) e Lucio Casalino (Unione Napoli), sono intervenuti Vincenzo Lucente (Segretario Unione Abruzzo) Pietro Sturniolo (Segretario Unione Emilia Romagna) Gianluca Colombino (Segretario Unione Palermo) Maurizio Marino (Segretario Unione Varese) e Giuseppe Marro (Segretario Nazionale Fialp).
Nel suo intervento il Segretario Vicario della Fialp (nella foto) ha riportato al Consiglio Nazionale le ultime novità sui temi organizzativi e contrattuali che hanno visto coinvolta la Federazione dei lavoratori pubblici.
Com’è noto con la sottoscrizione del contratto collettivo nazionale quadro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale nel pubblico impiego, che ha dato veste definitiva a quanto previsto dal decreto legislativo 150 del 2009 (c.d. riforma Brunetta), sono stati individuati i comparti delle Funzioni centrali, delle Funzioni locali, dell’Istruzione e della ricerca e della Sanità, nonché le corrispondenti quattro Aree dirigenziali e dei professionisti.
Ciò ha comportato, comporterà, una diversa rilevazione della rappresentatività in contenitori con un maggior numero di lavoratori, diversamente dal passato quando, lo ricordiamo, i comparti di contrattazione erano undici.
La FIALP, in costante sinergia con la CISAL e grazie all’operato della Segreteria Generale e del decisivo impegno del Segretario Generale Cavallaro, ha “messo in sicurezza” i lavoratori rappresentati e le sue strutture dell’ex comparto EPNE e nell’ex Area VI (dirigenti e professionisti di Epne e Agenzie fiscali), tramite gli accordi con Intesa, organizzazione già rappresentativa nell’ex comparto ministeri, per il nuovo Comparto Funzioni centrali, e con la costituzione della Dirstat-Fialp per la nuova Area delle Funzioni centrali, insieme alla Dirstat organizzazione già rappresentativa nell’ex Area I dirigenti dei ministeri.
Di Lullo, poi, ha ricordato il prolungato ed estenuante impegno della FIALP nel seguire le vicende che, ormai da anni, hanno visto coinvolti i lavorati degli Enti pubblici. Partendo dalla soppressione, fusione e quant’altro accaduto nel recente passato ad Enti come SCAU, INPDAI, ENPALS, IPOST, INPDAP, IPSEMA, ICE, si è passati alle più recenti ed ancor vive situazioni della soppressione dell’ENIT e, cosa contestatissima dalla FIALP, della Croce Rossa Italiana.
Ancora, il riferimento alla situazione della costituzione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), con la “fusione a freddo” degli ispettorati del ministero del lavoro con quelli di INAIL e INPS, scelta politica anche questa contestata e contrastata dalla FIALP in tutte le sedi.
Infine un cenno alla situazione contrattuale . Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, promossa dai ricorsi su iniziativa della FIALP CISAL, che ha disposto la fine del blocco pluriennale del rinnovo dei contratti e, successivamente, il superamento dello scoglio della costituzione dei nuovi comparti di contrattazione, altro ostacolo posto dal/dai governi per negare e rinviare l’adeguamento delle retribuzioni dei lavoratori pubblici, è giunta la farsa dell’accordo pre-elettorale referendario siglato da Cgil, Cisl, Uil e, poi, Confsal con il Governo Renzi.
L’accordo, firmato peraltro “fuori luogo” (a palazzo Chigi anziché all’Aran come norma vorrebbe sic!), a causa dell’esito referendario negativo per il governo non sembra aver prodotto effetti.
Nemmeno il governo subentrato, peraltro, sembra avere nelle sue priorità il rinnovo dei contratti di lavoro dei dipendenti pubblici. Le risorse stanziate, d’altronde, lasciano poco spazio alla fantasia. Contro questo andazzo la FIALP dovrà operare in ogni modo.