L’INAIL ha avviato, negli anni, una serie di iniziative di collaborazione e sviluppo con Università e Istituzioni scientifiche per sostenere la ricerca finalizzata allo sviluppo di dispositivi tecnici (protesi e ausili) capaci di garantire il migliore reinserimento lavorativo e sociale di infortunati e tecnopatici.
Queste iniziative, nate a metà degli anni 50 e concretizzatesi nei primissimi anni 60 grazie alla particolare sensibilità ed alla felice intuizione del prof. Johannes Schmidl, considerato il padre della protesi mioelettrica, promotore delle officine ortopediche di Vigorso di Budrio impostesi in breve tempo a livello mondiale, e dei Vertici INAIL dell’epoca che lo assecondarono, sono coerenti con la mission dell’Istituto, con gli accordi sindacali interni, vedi Nuovo Modello Sanitario, e con i riconoscimenti ottenuti in campo sanitario, ma anche con la rinnovata volontà politica di istituire il Polo Salute e Sicurezza con a capo, appunto, il nostro Istituto.
Mentre a Vigorso di Budrio è in corso una mostra intitolata “Johannes Schmidl, oltre la disabilità”, lo scorso 16 aprile è stata presentata presso il Parlamentino INAIL di via IV Novembre a Roma, alla presenza del Ministro per la Salute Lorenzin e del Ministro del Lavoro Poletti, un modello di mano robotica, frutto della collaborazione tra l’Ente e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova.
Il Ministro della Salute Lorenzin, nell’apprezzare i risultati conseguiti, ha ipotizzato l’inserimento dal 2017 di questo presidio nei LEA (Livelli Equivalenti di Assistenza) e questo perché la ricerca consente non soltanto lo sviluppo di dispositivi a tecnologia avanzata ma anche una notevole riduzione dei costi di produzione, rendendo possibile la fornitura a un più alto numero di infortunati.
L’INAIL assume quindi, come riconosciuto dal Ministro del Lavoro Poletti, una posizione di rilievo nell’eccellenza italiana anche per l’utilizzo ottimale delle risorse pubbliche.
Noi riteniamo che gran parte del merito per il raggiungimento della posizione di rilievo che il nostro Istituto ha assunto nell’ambito della pubblica Amministrazione vada riconosciuto a tutto il suo Personale che, nonostante le continue mortificazioni e vessazioni economiche (basti pensare al pluriennale blocco contrattuale, alle progressive riduzioni del Personale, ai tagli del fondo incentivante, ecc.) continua imperterrito addirittura a migliorare le proprie performance sia quantitativamente che qualitativamente.
Questo stesso Personale si aspetta segni tangibili di riconoscimento e avrebbe certamente gradito essere presente, attraverso i suoi rappresentanti, ad un momento di pubblico riconoscimento del suo lavoro che, invece, ancora una volta, è mancato.
È da auspicare che l’assordante e prolungato silenzio proveniente dall’Amministrazione venga interrotto da scelte precise e sollecite che, come più volte richiesto dal Sindacato, siano capaci di delineare prospettive di sviluppo non solo per l’Ente ma anche per il suo Personale, quale segnale di riconoscimento per il suo impegno.
F.to Francesco Savarese – Vice Segretario Generale FIALP CISAL