Numerosi sono gli articoli del decreto semplificazione dedicati al digitale. Un pacchetto abbastanza ampio che ha come obiettivo principale la sburocratizzazione della P.A. Un capitolo della Pubblica Amministrazione su cui, in realtà, si lavora da tempo; infatti, sono diverse le misure che dovevano già compartire nella scorsa manovra.
Tra le novità che rispuntano c’è anche la piattaforma digitale per l’invio di atti e provvedimenti pubblici. Notifiche telematiche che mirano a rimpiazzare la raccomandata cartacea. In altre parole si smaterializza la posta, che arriva dalle amministrazioni a cittadini e imprese, comprese le multe. Chi vorrà ed è in possesso di un domicilio digitale, come la Pec, potrà gestire tutta la comunicazione con la P.A. per via telematica, senza fare file e con risparmi di spedizione e carta. Nell’ottica di standardizzare il tutto, la piattaforma sarebbe unica. Così come unica è l’identità digitale, lo Spid, ad oggi richiesta da ben 8 milioni di persone. Il Pin universale ormai “sta prendendo piede”, dice la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano. E, lo prevede proprio il dl Semplificazioni, lo Spid potrà essere anche esibito come documento d’identità.
Esclusiva è pure l’app ‘Io’, che centralizza tutti i servizi pubblici digitali. Comuni, Regioni e altri enti potranno sviluppare le applicazioni che desiderano ma in ogni modo, dal 28 febbraio prossimo, dovranno confluire in ‘Io’. Presto, assicura Pisano, sull’app pubblica approderanno anche gli sportelli dell’Inps.
Per accelerare i tempi è stata inserita anche una norma che permette di rinnovare la carta d’identità, passando a quella elettronica, prima della scadenza ‘naturale’ del documento.
di Massimiliano Gonzi